Ieri sera ho fatto una Diretta Instagram con l’amico Mattia Placido. Un bel momento davvero, una sorta di ritrovo tra amici, tra il suo e il mio profilo. Mi sembrava di essere tra le luci di un rifugio, di mare o di montagna, e invece ero nella mia mansarda, con il volto tra le candele.
Gli appassionati che seguivano, mi hanno chiesto di parlare di ciò che si poteva vivere dietro alle spalle di casa e ho risposto …il tempo è volato e siamo rimasti a discorrere per più di un’ora.
Alle volte non ci si rende conto di quanto il confine del mondo sia casa nostra per chi sta dall’altra parte. E allora penso al viaggio che sto per condurre: partirò fra due giorni.
L’ho chiamato Finale Ligure segreta: boschi, grotte, delfini, castelli e pareti
Sembra un titolo sensazionalistico, ma è semplicemente quello che si può vivere ogni domenica. Invece che dire “se fosse per me“, basta uscire di casa e andare. Se fosse per me? Perché da chi dipende? La vita è adesso.
La presentazione parla da sola:
“Questo è il viaggio per appassionati di natura che vogliano scoprire ogni elemento presente in uno dei luoghi più caratteristici della magnifica costa Ligure, in cui il mare e la montagna danzano insieme in perfetto equilibrio. Quando dalle altre parti si gela, qui il clima quasi estivo e solare, permette la visita di Finalborgo e i suoi castelli, uno dei 100 più bei borghi in Italia, già capitale europea outdoor nel 2012.
Il piccolo abitato, culla italiana per l’arrampicata, vanta meravigliose grotte, foreste dai profumi antichi, sentieri celati che conducono a impressionanti pareti, cave e cripte, e si affaccia su un golfo che custodisce il Pelagos, il santuario dei cetacei”.
Alle volte mi chiedo, ma perché non fare ora?
Forse per alcuni è più l’idea di poter vivere, che il vivere, ciò che davvero attrae. E penso anche che sia capibile, in parte, ma fino a un certo punto. Anche a me piace sognare, ma perché non proseguire nel viaggio onirico e realizzare? Siamo nati per vivere, quindi perché non vivere?
Non è una questione di soldi o altro… Perché un modo c’è sempre. Non so quante migliaia di volte (migliaia!) ho condotto gratuitamente e comunque c’era chi mi chiedeva da mesi e poi declinava all’ultimo. Costo? Zero… Ma all’ultimo momento… “è sai non posso” Ma perché?
Non è una quesitone di soldi, perché si rinuncia a qualcosa magari, per avere qualcos’altro. Sono un campione di scelte in questo e so molto bene cosa voglia dire privazione, ma anche cosa significa conseguenza.
Ho amici che purtroppo non hanno la stessa fortuna che ho io e cioé quella di essere in salute, eppure riescono comunque a godersi la loro fetta di esistenza. Ne sono entusiasta e imparo da loro. Ho voglia di vivere. La vita è adesso.