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21 Dicembre 2021

Alpinismo e Spedizioni · Vertical · Resto del Mondo

Karakorum. Damian Dany Bielecki e Martin Yeti Tomaszewski aprono una big wall sulla Uli Biaho Gallery

Damian Dany Bielecki e Martin Yeti Tomaszewski aprono una nuova via sulla Uli Biaho Gallery-Fonte: Martin Yeti Tomaszewski-facebook

La nuova via, lunga quasi 800 metri, è stata aperta dalla cordata polacca in 11 giorni

La squadra polacca formata da Damian Dany Bielecki e Martin Yeti Tomaszewski, in Pakistan per scalare lo Shipton Spire, cambia obiettivo e apre una nuova via sulla Uli Biaho Gallery, nel ghiacciaio del Trango, in Karakorum.
Battezzata “Frozen Fight Club”, (A3, M7, 780 m, 16 lunghezze), la via è stata completata in stile capsula tra il 5 e il 16 dicembre, in condizioni invernali, con temperature fino a -32°C e in presenza di neve e vento.
“Siamo stati molto fortunati e siamo riusciti a non sbagliare, che è tanto – racconta Tomaszewski –  In undici giorni io e Damian Dany Bielecki abbiamo aperto una nuova via in stile Big Wall sulla bellissima ed esposta parete della Uli Biaho Gallery nella valle del Trango, lunga circa 800 metri. Nelle condizioni invernali del Karakorum, le temperature sono scese a -32 gradi e superare ogni metro è stato molto dispendioso e impegnativo. Sebbene la parete sia esposta a nord est, non c’era il sole sulla nostra linea, lo abbiamo trovato solo per pochi minuti durante tutta la salita. Faceva freddo ma ce lo aspettavamo […]”

La cordata ha superato difficoltà fino a A3 in artificiale e M7 in libera, verso la fine della via. Utilizzati solo 9 spit per tirare su il materiale e per le doppie.

“Il piano originale del viaggio era scalare in un team di tre persone con Paweł Hałdas, che tuttavia non ha potuto fare questo viaggio con noi all’ultimo minuto – ricorda Tomaszewski – L’obiettivo era lo Shipton Spire. Essendo lì, abbiamo ricalcolato il nostro tempo e tenuto conto delle nuove circostanze, abbiamo cambiato meta. […] quando abbiamo visto UB Gallery la decisione è stata presa in un secondo. Era la cosa giusta da fare.”
“Stiamo lentamente tornando a casa e, anche se passeremo ancora il Natale in Pakistan, probabilmente nel nuovo anno saremo già nelle nostre case”