Barmasse: “Muoverci è obbligatorio, e questo significa cercare di andare a dormire a quote più alte dei 3.500 del campo base
Ieri “un soffio di vento” causato da una valanga ha sfiorato le tende di Hervé Barmasse, David Goettler e Mike Arnold al Campo Base del Nanga Parbat, mentre gli alpinisti si stavano preparando a scalare la montagna.
“Niente di pericoloso, però dobbiamo capire bene se sarà un episodio isolato o meno – racconta Barmasse alla Gazzetta – Se fenomeni come questo diventassero una costante dovremo forse rivedere la nostra logistica, magari cambiando campo base (un’ipotesi sarebbe lo spostamento sotto la Schell Route, ndr) perché non possiamo permetterci troppi ritardi nella fase di acclimatamento”.
“Muoverci è obbligatorio, e questo significa cercare di andare a dormire a quote più alte dei 3.500 del campo base – continua lo scalatore valdostano – Naturalmente ogni volta ci sposteremmo secondo lo stile pulito (o stile alpino, ndr) con cui vogliamo gestire ogni momento di questa spedizione, cioè lasciare ogni luogo così come l’abbiamo trovato, nessun rifiuto, nessun materiale lasciato in “omaggio” alla montagna… Idealmente dobbiamo puntare a dormire a 6 o anche 7 mila metri, come poi accadrà durante il tentativo di salita della Rupal.”
Intanto attraverso il suo instagram, il pakistano Qudrat Ali – altro membro del team – chiarisce
“… La mia posizione in questa spedizione invernale è come LO (guida) Manager al Campo Base”.
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