Il giusto abbigliamento per le escursioni con le ciaspole? Per godersi un’escursione invernale bisogna proteggersi dal freddo senza perdere capacità di movimento e comfort. Scegliere il capo invernale non è semplice e spesso si incappa in scelte poco adeguate che non proteggono a sufficienza o che sono troppo calde e fanno sudare.
Partiamo da un presupposto: in inverno le temperature possono scendere parecchio sotto zero, però muovendosi, si produce calore e si soffre molto meno il freddo. Di conseguenza, non esiste un abbigliamento adatto a tutte le attività. A seconda dell’energia che metteremo nella nostra escursione bisogna prendere in esame quanto vestirsi e con cosa.
Una buona regola è la seguente: prima di partire bisogna sentire leggermente freddo. Questo vuol dire che se dobbiamo stare fermi a lungo ci copriremo bene, con tutti gli strati, ma poco prima di partire per una salita sarà necessario togliere lo strato più caldo. Se sentiamo leggermente freddo da fermi, vedrete che camminando staremo bene e non suderemo troppo.
Ovviamente ogni volta che ci fermiamo, per mantenere la temperatura sarà necessario coprirsi nuovamente.
Evitiamo di indossare troppi capi. La regola del “pochi ma buoni” è sempre valida. Tipicamente, in condizioni normali, tre strati sono sufficienti.
IL GIUSTO ABBIGLIAMENTO PER LE ESCURSIONI INIZIA DAL PRIMO STRATO: L’INTIMO. Cosa mettere a contatto con la pelle.
La scelta deve ricadere su capi traspiranti, possibilmente non di cotone, perché questo tessuto si impregna di sudore e lo trattiene. In inverno è importante cercare di rimanere più asciutti possibile perché quando ci si ferma le temperature rigide e l’umidità non producono una sensazione piacevole sulla pelle. Alla prima sosta, il sudore si raffredderà velocemente e non ci permetterà di stare fermi a lungo.
Il primo strato non deve trattenere il sudore, quindi il tessuto deve “trasportare” l’umidità verso l’esterno, verso gli altri strati. Evitiamo quindi, calzamaglia, canottiere della nonna e magliette in cotone e puntiamo piuttosto su tessuti tecnici per l’attività sportiva. Se invece si preferiscono filati naturali, scegliamo la lana merino.
LO STRATO INTERMEDIO. L’arte di vestirsi a “cipolla”.
Ora il dilemma: Cosa metto sopra il primo strato? Il nonno metteva il maglione e partiva per le gite così anche con -10°C! Oggi possiamo evitare di fare gli eroi e indossare un capo tecnico a seconda delle temperature in gioco.
Esistono in commercio pile leggeri, termici e con guscio.
Se le temperature sono rigide (quindi abbondantemente sotto zero) è consigliato indossare qualcosa di caldo. Teniamo presente che lo strato intermedio è quello che ci mantiene caldi, ma ricordiamo sempre che in movimento anche questo strato deve traspirare e non intrappolare il sudore.
Esistono pile e maglioncini in materiale naturale come la lana merinos (con rinforzi tecnici sulle spalle per non usurarsi con gli zaini), oppure possiamo scegliere indumenti sintetici. L’importante è fare sempre attenzione al fatto che il capo sia pensato per l’attività escursionistica o sci alpinistica.
Se le temperature sono leggermente sopra lo zero o non c’è vento, si consiglia la scelta di un pile leggero. In caso di situazioni più rigide è possibile mettere sopra questo strato una maglia termica più pesante, specie se dobbiamo stare fermi a lungo.
La disponibilità di due strati “Mid-layer” è conveniente se ci troviamo in quelle giornate tipiche di mezza stagione con mattine gelide e pomeriggi soleggiati e caldi. A seconda dello sforzo e della temperatura, possiamo scegliere quale strato intermedio indossare o mettere entrambi.
PANTALONI
Durante un’escursione con le racchette da neve, le gambe sono la parte del corpo più in movimento. Se fa molto freddo occorrerà coprirle con una calzamaglia, altrimenti basteranno i pantaloni da scialpinismo (no da discesa).
Le caratteristiche essenziali dei pantaloni sono principalmente due: devono essere impermeabili e traspiranti.
Con le racchette da neve è importante la mobilità degli arti rispetto allo sci da discesa. Bisogna quindi evitare capi pesanti e rigidi e prediligere invece i materiali pensati per lo scialpinismo.
Spesso capita di vedere persone che si muovono con le ciaspole indossando pantaloni di velluto o jeans. Questo è assolutamente da evitare, i tessuti non tecnici si impregnano e diventano pesanti con la neve.
In aggiunta al pantalone, se vogliamo evitate che la neve entri negli scarponi, prevediamo l’acquisto di ghette. Vanno benissimo quelle che si utilizzano in estate per le ascensioni su ghiacciaio.
SCARPONI
Come evidenziato negli articoli precedenti, la racchetta da neve si aggancia agli scarponi.
La calzatura sarà spesso immersa nella neve o a contatto con il fondo ghiacciato. Uno scarpone pensato per l’escursionismo estivo non sarà quindi adeguato per mantenere la temperatura del piede durante un’escursione invernale. Inoltre, la calzatura da escursionismo estivo, a meno che non sia protetta con una membrana, non è pensata per stare a contatto con la neve, che si scioglie. Il risultato sarebbe quello di passare metà della giornata con i piedi a bagno e freddi.
Lo scarpone per le escursioni invernali deve quindi essere:
- dotato di membrana esterna idrorepellente (esempio Goretex™)
- comodo, imbottito e caldo
- resistente all’abrasione da parte dei lacchi della ciaspola (rinforzi sulla punta, tacco, collo)
- dotato di una suola a “carro armato” semi-rigida o rigida
- adatto al montaggio di ramponi (non si sa mai!).
Ovviamente, i piedi negli scarponi necessitano di buone calze.
Ricordiamoci che i nostri piedi saranno la parte del corpo più a contatto con il terreno innevato e freddo. In commercio esistono calze in misto sintetico con rinforzi sul tallone e punta imbottita per mantenere l’estremità del piede più calda. Attenzione a non scegliere calze troppo sottili (avremo freddo) o calze troppo spesse (le classiche da 1cm di lana, sempre quelle della nonna per intenderci).
Se amiamo la lana merino, molti produttori offrono calze molto calde e con rinforzi in questo tessuto, altrimenti in sintetico troviamo calze pensate per lo scialpinismo che fasciano perfettamente il piede e lo proteggono da vesciche.
LO STRATO ESTERNO: LA GIACCA.
Il guscio esterno deve per forza essere impermeabile e proteggere dal vento.
Se siamo vestiti “a cipolla”, questo strato non deve necessariamente tenere caldo, ma semplicemente proteggerci dalle intemperie.
Oltre alla protezione è importante la traspirabilità.
Esistono dei compromessi tra impermeabilità e traspirabilità. Maggiore è la resistenza a vento e acqua, minore sarà la traspirazione del tessuto. Occorre quindi fare molta attenzione alle caratteristiche della membrana tecnica della giacca.
Esistono generalmente due tipi di gusci: Soft Shell e Hard Shell.
Le giacche soft shell sono leggere, proteggono bene dal vento, ma sono meno protettive verso la neve o pioggia. Sono molto traspiranti quindi ideali nelle giornate fredde e soleggiate. Essendo molto leggere, si possono riporre comodamente nello zaino senza occupare troppo spazio.
I gusci hard shell sono invece pensati per essere utilizzati in condizioni piú estreme, come nel caso di un’escursione con temperature molto basse, vento e possibili nevicate. Condizioni ceratmente non rare.
Questi capi proteggono molto bene da pioggia, neve e vento, ma perdono qualche punto in traspirabilità. Sono ideali per le giornate fredde, nuvolose con nevicate e vento forte.
Più ingombranti e costose, le hard shell sono un capo ideale per chi si spinge su attività più impegnative in luoghi o stagioni più fredde.
LO ZAINO: L’eterno dilemma dell’escursionista.
Non si esce mai senza zaino! Oltre servirci per portare l‘attrezzatura di auto-soccorso e orientamento, lo zaino è il nostro alleato di tutti i giorni.
A seconda del tipo di escursione possiamo scegliere uno zaino più o meno voluminoso. La dimensione dipende strettamente da quanto materiale portiamo con noi. Se la nostra gita sarà giornaliera, uno zaino da 25 litri è più che idoneo per portare attrezzatura, cibo e acqua. Questi zaini vanno bene per escursioni diurne di 4/5 ore.
Se l’attività prevede soste in rifugio o è più impegnativa, bisognerà invece orientarsi su zaini da 30 o 40 litri. Solitamente questi volumi si utilizzano per uscite della durata di 2 o 3 giorni, in rifugio, dove, oltre l’attrezzatura, dobbiamo portare con noi un cambio, il sacco lenzuolo etc.
Importante in tutti gli zaini è il sistema di spallacci e fascia lombare. Più peso dovremo portare, più questi dovranno essere larghi. Sbagliare sistema di spallacci vuol dire farsi venire dei gran mal di schiena. Controlliamo sempre che siano presenti anche le cinture per mantenere gli spallacci aderenti al corpo e paralleli.
La cintura addominale deve essere ben imbottita e posizionarsi comodamente sui fianchi per scaricare il peso in modo uniforme tra spalle e bacino. Molti modelli di zaini hanno un sistema di regolazione dell’altezza del busto. Valutiamo bene in fase di acquisto questa regolazione.
ALLACCI PER CIASPOLE E PORTA MATERIALI: altra caratteristica fondamentale.
Uno zaino per attività invernale deve poter permettere di legare le ciaspole all’esterno. In commercio esistono diversi sistemi di allacciamento; valutiamo con le nostre ciaspole il sistema di aggancio che ci è più congeniale (tipicamente ai lati o sul retro).
L’interno dello zaino deve prevedere l’alloggiamento della sonda e una tasca esterna o interna per contenere la pala smontata. Scegliamo inoltre uno zaino dotato di una tasca superiore dove riporre il GPS , il telefono ed il materiale che ci servirà piú frequentemente..
Se affrontiamo escursioni molto impegnative, valutiamo anche l’esistenza di una tasca per ramponi e picozze.
BASTONCINI
Come accennato nei primissimi articoli, i bastoncini sono un elemento indispensabile per mantenere l’equilibrio durante la progressione.
Il consiglio è quello di prenderne un paio di accorciabili (quindi evitare quelli da sci o fondo). In commercio esistono i bastoncini telescopici o a sezione. Quest’ultimi sono molto leggeri e comodi da riporre nello zaino (evitiamo sempre di mettere i bastoni legati esternamente, potremo far male a qualcuno con le punte!). Da chiusi, i bastoncini devono poter entrare nello zaino.
Quando affrontiamo escursioni sulla neve, le estremitá dei bastoncini devono presentare delle “rondelle”, un supporto che permette di non affondare nella neve e ci sostiene e aiuta in caso di sbilanciamento e caduta.
Impugnatura e laccetto devono essere regolabili con i guanti.
GUANTI, BERRETTO, OCCHIALI DA SOLE.
Per quanto riguarda i guanti, il consiglio è di concentrarsi su quelli da fondo o da scialpinismo: leggeri e dotati di imbottitura. Molti prediligono le moffole in lana che però vanno acquistate insieme ad un copri guanto in materiale impermeabile.
Il berretto va bene quello classico in lana o sintetico, non scordatelo mai! Se fa caldo il classico scaldacollo è perfetto.
Occhiali da sole: Data la presenza della neve e di raggi UV prevedete occhiali con protezione UV3 o 4. Ricordatevi anche la crema solare (protezione 30).