MENU

8 Marzo 2022

Alpinismo e Spedizioni · Vertical · Resto del Mondo

Nepal: la stagione alpinistica primaverile fa i conti con la guerra in Ucraina

Nepal. Pokhara, i posti più belli. Fonte: youtube

Molti alpinisti  hanno cancellato le loro spedizioni in Nepal

Con l’avvicinarsi della stagione alpinistica primaverile, il  Nepal sta facendo i conti con gli effetti della guerra in Ucraina che inizisa a colpire l’industria del turismo, già in difficoltà dopo due anni di COVID,

A Kathmandu, gli operatori delle spedizioni, inclusa la maggiore agenzia nepalese, Seven Summit Treks (7ST), hanno registrato  molte cancellazioni per i mesi a venire.

“Abbiamo avuto un numero significativo di clienti ucraini che, per ovvi drammatici motivi non verranno”, ha riferito  il direttore generale di SST, Thaneswar Guragai, a ExplorersWeb. “E non stanno arrivando nemmeno i russi. Anche se trovassero un modo per raggiungere in volo in Nepal nonostante le sanzioni, potrebbero avere difficoltà con i pagamenti e un rublo completamente svalutato”.

Altri alpinisti temono che la guerra presto possa espandersi. “Abbiamo ricevuto cancellazioni da alpinisti polacchi. Alcuni temono di essere i prossimi ad essere attaccati”, ha affermato Guragai. “Cancellazioni sono arrivate anche dalla Germania”.

Anche altre agenzie sono pessimiste.

“Il nostro team Makalu è stato ridotto al minimo e molti dei nostri clienti stanno cancellando le spedizioni a causa della guerra”, ha dichiarato Nga Tenji di Pioneer Adventure.

Lakpa Sherpa di 8K Expeditions conferma che i suoi clienti ucraini, ovviamente, hanno tutti posticipato i loro viaggi primaverili. “Nove membri si sono cancellati”

L’industria del turismo del Nepal sperava di riprendersi nel 2022 dopo due anni di pandemia, ma l’incerta situazione geopolitica ha ridotto le aspettative. L’impennata del costo del petrolio ha anche influito sul costo del biglietto aereo e cambiato i programmi  di molti trekker e scalatori.

“Speriamo ancora che ci sia abbastanza lavoro per tutti gli sherpa”, ha detto Lakpa Sherpa. “Abbiamo ancora squadre su tutti gli 8.000 del Nepal”.

Collaborazioni tra agenzie per attrezzare le vie sugli 8000

Come di consueto, le agenzie con sede in Nepal collaborano per attrezzare le vie normali di tutte le vette commerciali. Expedition Operators Association of Nepal assegna il lavoro di sistemazione delle corde  su Everest-Lhotse, Manaslu e Ama Dablam. Di solito, una squadra guida i membri, mentre le altre agenzie aiutano con la manodopera.

Seven Summit Treks sta attrezzando le vie su Everest e Lhotse. Avranno la responsabilità di fissare le corde anche sull’Annapurna e  sul Makalu, sotto la guida del noto alpinista Sanu Sherpa. Lakpa Sherpa di 8K Expeditions lavorerà invece su Annapurna I, a partire dai primi di aprile.

Mingma G di Imagine Nepal guiderà la squadra che fisserà le corde sul Dhaulagiri e Pioneer si occuperà della vetta forse più affollata (escluso l’Everest) di questa primavera: il Kangchenjunga.

Everest meno affollato nella primavera 2022

Una lunga fila di alpinisti in marcia verso la vetta dell’Everest, primavera 2021. Fonte: Mingma Dorchi Sherpa/facebook

Per quanto riguarda l’Everest, 7ST stima poco più di 250 permessi complessivamente questa primavera per gli alpinisti stranieri.

“Nel miglior scenario possibile, il numero finale di permessi per l’Everest potrebbe raggiungere 300”, ha osservato Guragai. “Una nota positiva, dopo la brutta stagione 2021 colpita dal COVID; in queste condizioni gli alpinisti potrebbero vivere una piacevole esperienza sulla montagna, quest’anno meno affollata”.

Nel 2021, nonostante l’aumento vertiginoso dei casi di COVID in Nepal, l’Everest ha registrato un record di 408 permessi rilasciati. Mentre un certo numero di squadre ha avuto successo, altre hanno dovuto interrompere per un focolaio di covid al Campo Base.

Guragai ha anche affermato che oltre agli eventi straordinari degli ultimi due anni, hanno notato un leggero calo di interesse in alcuni dei loro maggiori mercati, tra cui l’India, a causa delle notizie inerenti la folla sull’Everest.

“Il nostro piano è di attrezzare le vie  il  più velocemente possibile, sperando di avere la montagna pronta entro metà aprile”, ha affermato Guragai. Ciò consentirà a diverse spedizioni di raggiungere la vetta attraverso le varie finestre favorevoli che si presenteranno, e di evitare la coda per raggiungere la cima nell’unica finestra disponibile di due giorni.

“Tutto ciò agevolerà anche coloro che guardano le salite senza O2”, ha sottolineato Guragai. (Fonte)