Intervista di Mirko Sotgiu
Riprese e montaggio: Mirko Sotgiu
Marco Albino Ferrari, una delle voci più autorevoli della cultura delle terre alte, racconta in questa video-intervista la figura dell’alpinista Hans Ertl, esponente di punta della mitica “Scuola di Monaco”, nel periodo in cui Monaco era al centro dello sviluppo dell’alpinismo nel mondo (1920). Di questa scuola facevano parte i cosiddetti Bergvagabunden. I “vagabondi delle montagne” usavano la bicicletta per avvicinarsi alle pareti, dormivano in tenda, non avevano un soldo, ma inventarono il sesto grado.
Ertl, fu un vero “vagabondo delle montagne” fin quando un lutto lo portò al temporaneo abbandono delle scalate e ad intraprendere la carriera di cineoperatore e regista. “E’ stato uno dei padri del film di montagna – spiega Ferrari – intesa come una cinematografia che riprende in presa diretta l’azione dinamica in parete, sulle cime. Essendo stato lui stesso un alpinista, si mette nei panni del soggetto e ne mostra gli aspetti più interessanti…”. Suo il film-capolavoro “Nanga Parbat 1953“, che documenta la prima salita del Nanga Parbat compiuta da Hermann Buhl.
L’autobiografia “Vagabondi delle montagne”, pubblicata in Germania nel 1937 e ora tradotta in Italia da Hoepli, narra la sua vita. L’introduzione del libro è firmata da Ferrari che, al 70° Trento Film Festival, nel corso di una serata-evento, ha ripercorso la storia di Ertl e di altri giganti della “Scuola di Monaco”.
Marco Albino Ferrari, giornalista, scrittore e divulgatore, è stato direttore del mensile “Alp”, fondatore e direttore di “Meridiani Montagne”. Ha scritto numerosi libri tra cui: Frêney 1961, Il vuoto alle spalle, Alpi segrete, La via dei lupi, Montecristo, La via incantata. Ha vinto i premi Gambrinus, Giornalista dell’anno ANA, Pelmo d’Oro, Majella, Cortina. Con Mia sconosciuta (Ponte alle Grazie) Ferrari ha vinto nel 2021 il Premio ITAS del Libro di Montagna.
Simonetta Quirtano