Alcuni membri della spedizione estiva Nanga Parbat 2022. Foto: Lela Peak Expedition
Tra loro, Mario Vielmo e Tarcisio Bellò. Anche Confortola in spedizione sulla nona montagna più alta della Terra
Al campo base del Nanga Parbat è arrivata la prima squadra che quest’estate tenterà il nono ottomila più alto della Terra.
Il team è composto da 8 scalatori: 5 italiani, 2 argentini e 1 peruviano, 25 portatori di bassa quota e 3 portatori di alta quota.
Tra gli italiani,
Mario Vielmo, con 12 x 8000m all’attivo, la maggior parte senza O2 supplementare (Dhaulagiri, 1998; Manaslu, 2000; Cho Oyu 2001; Everest, 2003; Gasherbrum II, 2005; Makalu, 2006; K2, 2007; Kangchenjunga, 2013; Annapurna, 2016; Lhotse, 2017; Broad Peak, 2019; Gasherbrum I, 2021). Vielmo ha scalato anche la vetta centrale dello Shisha Pangma nel 2004, ma dovrà conquistare quella principale per aggiudicarsi la ‘Corona dell’Himalaya’, in caso di successo sul Nanga.
Quest’ultimo, in nomination ai Piolets d’Or nel 2018 per la prima salita dello Jinnah Peak (6.177 m), in Pakistan, compiuta con Mara Babolin e Francesco Rota Nodari; ha scalato con successo il Dhaulagiri e l’Everest ed effettuato un tentativo al K2. Con varie spedizioni alle spalle, ha scalato 6 vette di oltre 6000 m e più di 30 cime di oltre 5000 m (tutte senza nome e in prima salita); tuttavia, Tarcisio non è un alpinista professionista. Dedica parte del suo tempo ad aiutare la gente delle valli pakistane. Tra le opere realizzate, la costruzione di un acquedotto di 1 Km in un villaggio nel nord del Pakistan, Ghotolti; la costruzione di un ponte e, soprattutto, il centro alpinistico dedicato a Cristina Castagna nel villaggio di G Othulti. Il suo obiettivo è quello di formare guide locali ed evitare che i giovani abbandonino le zone rurali.
Nel giugno 2019, una valanga caduta a 5300 metri di quota, nella valle di Ishkoman, in Gilgit Baltistan (Pakistan), travolse la spedizione che conduceva insieme ad altri 3 italiani (Luca Morellato, David Bergamin e Tino Toldo) e 3 pakistane (Nadeema, Shakeela e Imtiaz). Purtroppo Imtiaz Ahmad perse la vita.
Alcuni membri della spedizione estiva Nanga Parbat 2022. Foto: Lela Peak Expedition
Cena del team. Foto Lela Peak Expedition
Gli argentini Matías Erroz “Matoco” e Juan Pablo Toro. Foto: Jaun Toro
Nella squadra, ci sono anche gli argentini Matías Erroz “Matoco” (44 anni), e Juan Pablo Toro (51 anni) che, in caso di successo, sarebbero i primi del loro paese a conquistare la vetta del Nanga Parbat dal versante Diamir, senza ossigeno supplementare.
“Non è stata sicuramente una decisione da poco… sono mesi che progettiamo, lavoriamo e ci alleniamo – racconta Toro – Siamo entusiasti anche se non perdiamo di vista le probabilità e quanto saremo piccoli contro questo mostro”.
Intanto Marco Confortola ha confermato la spedizione estiva al Nanga Parbat. Lo ha fatto solo sabato 4 giugno con un post su facebook. I controlli clinici ai quali si è sottoposto a Milano, dopo i problemi di salute accusati durante la recente spedizione al Kangchenjunga, hanno dato esito positivo e il ‘cacciatore di Ottomila’ sarebbe pronto per la nuova spedizione. La salita del Kangchenjunga compiuta dal valtellinese il 5 maggio scorso, è stata contestata a seguito della mancata pubblicazione della foto di vetta. Confortola, per il momento, non ha replicato.
Confortola e Vielmo hanno già scalato insieme lo scorso anno, al Gasherbrum I.
Lo scalatore di Valfurva, 51 anni, ha all’attivo 12 Ottomila (Everest, 2004; Shisha Pangma, 2005; Annapurna, 2006; Cho Oyu 2007; Broad Peak 2007; K2, 2008; Manaslu, 2012 (dopo l’amputazione delle 10 dita dei piedi); Lhotse, 2013; Makalu, 2016; Dhaulagiri, 2017; Gasherbrum II 2019; Kangchenjunga, 2022). Gli mancano Nanga Parbat e Gasherbrum I per completare la collezione dei 14 Ottomila.
L’agenzia Blue Sky Trekking & Tour ha appena confermato l’arrivo di Marco Confortola e Alex Gavan a Islamabad.
Da sinistra: Marco Confortola e Alex Gavan a Islamabad. Fonte Blue Sky Trek&Tour facebook
Mattia Conte in Pakistan, 6 giugno 2022. Fonte facebook
Aggiornamento:
Oggi è arrivato in Pakistan anche Mattia Conte. E’ diretto al Nanga Parbat.