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15 Luglio 2022

Alpinismo e Spedizioni · Vertical · Resto del Mondo

Broad Peak e K2: prevista una finestra favorevole tra il 17 e il 21 luglio

CB K2 e Broad Peak. Fonte Chhang Dawa Sherpa

Da domenica il meteo dovrebbe migliorare. I team attendono impazienti al Campo Base

Al Campo Base di Broad Peak e K2, i team – bloccati da diversi giorni per il maltempo – attendono una finestra favorevole per poter lanciare la loro spinta alla vetta.

Da domenica, le condizioni meteo dovrebbero migliorare. Il desiderio di arrivare in vetta e le scadenze ravvicinate, potrebbero spingere alcuni alpinisti a correre dei rischi, soprattutto sul K2, al di sopra del Campo 3.

Segnali di impazienza si sono manifestati sul Broad Peak, dopo alcuni tentativi falliti a causa  del maltempo. Anche il numero di tende ai campi alti sembra essere insufficiente.

Di seguito, il racconto di Saulius Damulevicius (Lettonia), che sperava di poter approfittare di una finestra meteorologica  tra il 10 e il 12 luglio:

“Mike Tyson disse una volta: “Tutti hanno un piano finché non ricevono un pugno sul muso”.
Il 9 luglio alle 15:00 siamo saliti al C2. Mentre ci avvicinavamo alla via abbiamo incontrato due portatori pakistani, uno dei quali stava scendendo con una gamba ferita da una pietra caduta. Questo è stato il primo avvertimento. Sulla strada per il C1 ne ho avuti un paio in più: un pezzo di roccia delle dimensioni di mezzo mattone è volato a pochi metri dalla mia testa. In compenso, sono stato colpito alla mano da un sasso di circa 5 cm, che si è staccato con una traiettoria imprevedibile. È stato un bene che la velocità non fosse elevata.
Dopo 10 ore di progressione lenta,  ho raggiunto il C2 e mi sono infilato nella mia tenda e ho riposato. Quando mi sono svegliato, ho visto Israfil Ashurli scendere dal C3 dopo la seconda rotazione. In qualche modo, entriamo in una piccola tenda e riusciamo a malapena a consumare insieme i 110 g di cibo.

Saulius Damulevicius, Broad Peak, luglio 2022. Fonte facebook

Durante la notte si alza il vento e inizia a nevicare. Sembra che nessuno abbia voglia di continuare la spinta alla vetta, così decido di scendere. Tuttavia, quando arrivo al C1, vedo un gruppo di clienti con gli sherpa che salgono… tutti in vena di assalto alla vetta.
Non avevo molta voglia di tornare indietro di 500 metri in verticale e non credevo al tempo. Ma non potevo nemmeno rifiutare la possibilità di scalare. Dopo 2 ore di riflessione, ho deciso di scegliere l’opzione più difficile: tornare al C2…
Quando ho raggiunto di nuovo la mia tenda, Charles, un canadese,  l’aveva occupata e ho dovuto chiedergli gentilmente di trovare un altro posto.
Con l’avvicinarsi della sera, il vento si alza di nuovo e porta neve. Durante la notte, il vento si è trasformato in un uragano. Al mattino, ho rimesso l’essenziale nello zaino e in un’altra borsa: se il rifugio non regge, almeno non dovrò cercare tutto nella neve.
Al mattino, un’altra sorpresa. Quando ho aperto la porta della tenda, ho trovato l’intero atrio pieno di neve e un buco nella finestra di plastica. Il vento l’aveva appena strappata!
Dopo essermi guardato intorno, mi sono reso conto che questa non era l’unica danneggiata dea vento. La tenda sottostante era capovolta e l’altra era strappata e sventolava al vento.
Naturalmente non aveva senso salire in cima con quel tempo: non si può battere la montagna. Mi vesto e inizio a preparare la colazione. Ma presto sento dei suoni familiari vicino alla mia tenda. Aprendo la finestra, vedo una fila di sherpa e clienti allineati, in piena tenuta d’assalto, che si arrampicano fuori dal C2 inferiore! Si muovono molto, molto lentamente…
Quando Stefi [Troguet], un’alpinista di Andorra  raggiunge la mia tenda, le  chiedo francamente se avevano qualche speranza di raggiungere il C3. La risposta è stata altrettanto schietta: “Forse, Insha Allah”.
Quando, finito di raccogliere le mie cose, messo in sicurezza la tenda e pronto per la discesa, la maggior parte della squadra d’assalto stava già scendendo. Tutti erano saliti a soli 150 metri sopra C2 prima che il vento e il freddo battessero la loro determinazione.
Ho raggiunto il Campo Base in 4,5 ore e mi sono seduto per il pranzo poco prima che iniziasse a piovere. Devo recuperare e prepararmi per la prossima salita. Per ora, la finestra favorevole è prevista dal 17 al 21 luglio”.

Ancora nessuna corda fissa sul Collo di Bottiglia

K2, il Collo di Bottiglia e il gigantesco seracco. Foto: Elia Saikaly, 2021

Tutti gli operatori hanno annunciato di essere pronti per la spinta alla vetta sul K2 (8.611 m). Alcuni di loro sono riusciti a montare le tende negli spazi ristretti dei Campi 1 e 2. Nel frattempo, Campo 3, sull’enorme spalla del K2, deve ancora essere allestito: gli sherpa hanno depositato le bombole di ossigeno e le tende per i loro clienti. A C3, sono presenti anche molte corde, non ancora sistemate sul “Collo di Bottiglia”.

Sulla montagna si prevedono abbondandi nevicate e venti forti  fino a domenica. Il Centro nazionale di previsione meteorologica del Pakistan avverte di una “vigorosa attività monsonica”. Seguiranno tre giorni di tempo sereno ma anche molto caldo. Ciò causerà instabilità sui pendii superiori della montagna, in particolare nei tratti a rischio valanghe tra il Campo 3 e il Colle di Bottiglia, al Grande Seracco e anche sulle rampe finali che portano alla vetta.

La maggior parte dei leader delle spedizioni impegnate sul K2 non forniscono molti aggiornamenti sui loro piani di vetta. Diversamente, Mingma G di Imagine Nepal, sembra voler attendere che le altre squadre finiscano  per poter scalare in sicurezza:

“Abbiamo terminato la nostra prima rotazione di acclimatazione al Campo 1 e ieri tutti i nostri sherpa sono tornati al campo base. Avrebbero dovuto allestire il nostro Campo 2 e scaricare materiali a Campo 3, ma il maltempo lo ha impedito. Visto che siamo arrivati un po’ tardo al campo base, abbiamo ancora un sacco di lavoro da fare. Ci sono circa 200 scalatori che salgono sul K2 e i rischi sono molti. La caduta di massi è un problema importante sul K2 in questo momento. Tre alpinisti della mia squadra sono stati colpiti da rocce, per fortuna senza gravi conseguenze.
Stiamo valutando se aspettare il ritorno di tutti gli scalatori per avere tutta la montagna per  noi e scalare in sicurezza. La squadra al Broad Peak è pronta per la spinta al vertice.”