Cos’è Genova? Come si può davvero trovare una risposta a una tale domanda? Non avrei la stessa reazione a seconda del luogo della città in cui mi trovassi, del momento della mia giornata o del periodo dell’anno.
Forse ho trovato un equilibrio grazie a due cari amici… Fabio “Sirthal” Latorre e Nadia Massa. Conosco il primo fin da quando ero un ragazzo; abbiamo vissuto avventure in montagna insieme, fantasticato e studiato su libri e arte, praticato arti marziali e scherma antica (vera), inventato e lanciato giochi di ruolo e molto, molto, (molto!) altro.
Nadia l’ho conosciuta pochi anni fa, scoprendo un’incredibile appassionata di montagna, dalla tradizione alle nuove tendenze su ogni terreno, dalla roccia alle grotte, dai sentieri alla neve, anche lei una persona profondissima.
Entrambi mi hanno stupito in decine e decine di occasioni con la loro arte fotografica, riuscendo a cogliere la vera anima, la reale essenza delle persone e delle situazioni, in due lingue completamente diverse.
Ed eccoci a oggi… alla domanda: cosa sia Genova io non lo so dire. Loro? Forse si.
Ne hanno fatto un libro fotografico insieme ad altri amici. Per questo ho intervistato uno fra i due, in questo caso è toccato a Sirthal, il buon Fabio Latorre.
Che cos’è “Genova dai Contrasti” e come è nata l’idea?
Genova dai Contrasti è un’idea, una considerazione che hanno fatto 5 fotografi amatoriali davanti a una sangria e delle panisse fritte.
Viviamo in una città ricavata nello spazio che divide i monti dal mare, dove i vicoli si snodano bui alle spalle di una Piazza de Ferrari illuminata di colori, dove accanto a palazzi antichi sorgono grattacieli moderni. Quanti contrasti siamo riusciti a trovare e fotografare? La risposta la trovate nel libro…
Fabio, chi partecipa a questa pubblicazione?
Paola Chiappini, Teresa Corvo, Nadia Massa e Carlo Verardo, oltre ovviamente al sottoscritto. Tutti fotografi amatoriali, mentre la prefazione è scritta da un fotografo di professione, Paolo Frega.
L’opera è in vendita? Siete amatori per scelta, ma il libro è acquistabile?
Il libro si compra su Amazon e in generale sui maggiori siti di vendita libri online (IBS, Mondadori, Hoepli, Libreria Universitaria etc…)
So anche di una mostra relativa? Ce ne parli?
Abbiamo pensato che vedere le foto su un libro è bello, ma vederle incorniciate e stampate è anche meglio. Inoltre riteniamo che sia molto bello poter spiegare i nostri scatti, i nostri progetti, le nostre scelte a chiunque abbia voglia di venire a farsi due chiacchiere. Per questo motivo abbiamo scelto di esporre una trentina di scatti del libro (che ne contiene 90!) in una galleria d’arte nel cuore del centro cittadino.
La scelta è caduta sulla Galleria di Nabot, uno spazio espositivo gestito da un’associazione sociale (i Filari di Nabot) che ha come scopo quello di aiutare le persone che si trovino in situazioni di momentanea difficoltà. Il fatto che la stessa associazione gestisca anche la tigelleria lì vicino è stato un plus assai gradito, ma nonostante quello che si possa pensare non è stato il fattore determinante
Dai raccontami di più: dove posso vedere la mostra? Quando? Quanto costa?
L’ingresso è libero! La mostra è visitabile dal 5 al 11 Novembre 2022 presso la Galleria di Nabot in Vico dei Griffoni 1 a Genova. Accanto al Best Western Hotel.
Gli orari della mostra sono seguenti.
Sabato 5 Novembre: 10-12.30 – 14.30-19
Domenica 6 Novembre: 10-12.30 – 14.30-19
Da Lunedì 7 a Venerdì 11 Novembre: 15.30 – 19.30
Qual è il tuo stile e cosa è importante nel tuo modo di fotografare?
Il mio stile fotografico è abbastanza incentrato sulla tecnica e sul “Mood”, cerco sempre di produrre immagini che siano gradevoli dal punto di vista estetico, ma soprattutto che trasmettano il momento narrato. Amo la fotografia di ritratto, dove cerco di cogliere le sfumature e gli interessi dei miei soggetti concentrandomi spesso sui dettagli, perché sono spesso note di colore che raccontano molto. Inoltre sono un grandissimo utilizzatore di flash e fonti di luce esterne, perché in fondo fotografia significa “scrivere con la luce”, e mi piace poter scegliere penna e inchiostro ed adattarle al messaggio.
Come vedi lo sviluppo di questo progetto? E della tua specifica arte fotografica?
Il progetto è partito “for fun” giusto per il gusto di dare una forma fisica ai nostri scatti digitali, e in corso d’opera è diventato via via più articolato e complesso, tanto da spingerci a fare le cose “seriamente“. Al momento lo vedo come un punto di vista diverso sulla nostra bella città, una raccolta di scatti e interpretazioni di cinque persone completamente diverse tra di loro, cosa che crea a sua volta un “contrasto nel contrasto“. Il progetto potrebbe essere la base per nuovi progetti, collaborazioni e chissà quante altre cose, solo il tempo saprà risponderci.
Per la mia arte fotografica invece la risposta è più complessa, la fotografia ha questa parte bellissima per cui ogni volta che scopri qualcosa di nuovo ti trovi a rivalutare tutto il bagaglio di conoscenze acquisite, creando questo magnifico caso dove la strada davanti al singolo di allunga in proporzione a quella già percorsa.
Quali i progetti per il futuro?
Continuare a divertirmi, migliorare, imparare, comunicare, emozionare. Quello che verrà in termini di progetti “pratici” ancora non lo so, ho diverse collaborazioni in piedi e qualcosa succederà, ho una fotocamera e non ho paura di usarla!