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21 Novembre 2022

Alpinismo e Spedizioni · Vertical · Europa

Piolets d’Or 2022: consegnati a Briançon gli ‘Oscar’ dell’alpinismo

Fonte: Piolets d’Or/facebook ©Szymon Aksienionek

Premiate ai piedi del Monte Bianco le  imprese alpinistiche più significative del 2021

Si è svolta nel fine settimana a Briançon la cerimonia di premiazione dei Piolets d’Or 2022.

Consegnato a Silvo Karo  il Piolet d’Or alla Carriera, un premio più che meritato per le innumerevoli imprese alpinistiche (oltre 300 vie aperte), tra cui spiccano quelle sulla parete sud del Cerro Torre, la ovest del Bhagirathi III e la via sulla Torre Egger per cui Silvo nutre un affetto speciale.

I georgiani Archil Badriashvili, Baqar Gelashvili e Giorgi Tepnadze hanno ricevuto il Piolet d’Or per la loro nuova via sul versante nord-ovest del Saraghrar. Il team ha completato la prima salita di questa vetta di 7.300 metri tracciando una nuova linea di 2.300 metri di dislivello, con difficoltà di ED2 (6B russo, 6b, M5+, A3+, 80-90o). “La Giuria ha ritenuto che la scelta di un’alta vetta inviolata in un’area poco conosciuta, un approccio convenzionale di tipo fair-means, una parete precedentemente non tentata, una piccola squadra, una lunga salita in puro stile alpino con notevoli difficoltà tecniche al di sopra dei 6.200 m e una sezione chiave tra i 6.750 m e i 7.000 m, oltre alla necessità di un elevato livello di impegno, siano tutti elementi che esemplificano la Carta dei Piolets d’Or”, si legge nel comunicato.

Sean Villanueva O’Driscoll si è aggiudicato il suo secondo Piolet d’Or  per Moonwalk Traverse (4.000m+, 6c 50°) – la prima traversata completa da sud a nord del massiccio del Fitz Roy (dall’ Aguja de l’S all’Aguja Guillaumet), dopo quello del 2011 ricevuto insieme ai fratelli Favresse, Ben Ditto e Bob Shepton per l’allora pioniera spedizione su big wall in Groenlandia. Dieci anni dopo, l’alpinista belga ha affrontato un duro viaggio in solitaria nel massiccio del Fitz Roy. Ha iniziato il suo exploit il 5 febbraio all’estremità sud del Fitz Roy e ha scalato una dopo l’altra le cime lungo oltre di cinque chilometri  e più di 4.000 metri di dislivello: Aguia de l’S, Agouja de Saint Exupéry, Aguja Rafael Juárez, Aguja Poincenot, Aguja Kakito, Cerro Fitz Roy, Aguja Val Biois, Aguja Mermoz, Ago Guillaumet Sur e infine Ago Guillaumet.

Premio speciale della Giuria  agli ucraini Nikita Balabanov, Mikhail Fomin e Viacheslav Polezhaiko per l’apertura della cresta sud-est dell’Annapurna III (7.555 m). La tanto attesa prima salita della cresta sud-est dell’Annapurna III (7.555 m) è stata ampiamente acclamata come uno dei più grandi risultati dell’alpinismo himalayano degli ultimi anni. Tuttavia, anche se la squadra avrebbero meritato di più, nel comunicato emesso dai Piolets d’Or si precisa: “Sebbene un’ascensione come questa dovrebbe chiaramente essere premiata, alcuni aspetti della spedizione non sono conformi alla Carta dei Piolets D’Or”. La nota si riferisce all’uso di elicotteri utilizzati dalla squadra per raggiungere il campo base. La Carta afferma che “lo stile e i mezzi di salita hanno la precedenza sul raggiungimento dell’obiettivo stesso”. L’accesso non è di per sé parte di un’ascensione, ma sta ovviamente diventando un’importante questione etica e ambientale. Lo spirito dei Piolets d’Or suggerisce che quando un luogo non può essere raggiunto attraverso le vie di trasporto regolari, o sul terreno “con mezzi equi”, dovrebbe essere lasciato alle generazioni future.”