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Hervé Barmasse e David Göttler, al Campo Base del Dhaulagiri da poco più di una settimana, hanno celebrato il consueto rito della cerimonia Puja, effettuato un paio di incursioni ed ora sono pronti per la rotazione finale di acclimatamento che permetterà ai due di verificare le condizioni della via e di preparare il loro tentativo invernale in puro stile alpino.
“L’inverno, la stagione che manca sulle Alpi qui ancora persiste – scrive Barmasse – Ed è grazie all’inverno che alla base di una montagna di 8000 metri si può ancora apprezzare la solitudine, il gusto dell’avventura e il confronto tra montagna e uomo. Purché questo confronto avvenga come sulle Alpi. Mi sento un privilegiato. E se è vero che dispiace non essere in Pakistan, alla base del Nanga Parbat, è altrettanto vero che la decisione non dipendeva da noi. Ora altro non rimane che vivere questa nuova esperienza strizzando l’occhio al Dhaulagiri e aspettando che il vento cali per fargli un po’ di solletico con i nostri ramponi.
Nelle foto alcuni scorci di questi primi tre giorni. La prima per me molto suggestiva… David Göttler piccolo e il Dhaulagiri immenso.”
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“Di tanto in tanto devo darmi un pizzicotto per rendermi conto di dove mi trovo in questo momento – scrive Goettler, postando un breve video – Qui era l’altro giorno, quando siamo saliti a 6200 m. Irreale, vero?”
Aggiornamento del 12 gennaio 2023
Hervé Barmasse: “Soli su una montagna di 8000 metri in inverno – il Dhaulagiri – con l’attrezzatura essenziale per scalare in Himalaya come sulle Alpi: 60 metri di corda, un chiodo da ghiaccio, una picca, un rinvio e tre moschettoni. Non è solo questione di stile, piuttosto direi di rispetto per ciò che amo, la montagna. Ora aspettiamo che vada via il vento!”