L’alpinista tedesco si unirà ai due polacchi per tentare in primavera una nuova via sulla parete NO dell’Annapurna
Quando il tedesco Felix Berg e i suoi compagni di scalata polacchi, Adam Bielecki e Mariusz Hatala, arriveranno al campo base dell’Annapurna I, la maggior parte delle altre squadre, probabilmente, avrà già lasciato la montagna per dirigersi verso l’Everest, il Lhotse, il Kangchenjunga o altre cime. “Ormai è diventato di moda conquistare il maggior numero possibile di ottomila in poco tempo, con qualsiasi mezzo”, afferma Berg in un‘intervista rilasciata in questi giorni al blogger tedesco Stefan Nestler.
Il loro ambizioso obiettivo, è invece aprire una via attraverso la parete Nord-Ovest dell’Annapurna, raramente scalata. Bielecki, Berg e lo scozzese Rick Allen, la tentarono già nella primavera 2017 ma furono respinti dal maltempo a 6.500 metri di quota.
Attualmente, Bielecki e Hatala si stanno acclimatando nelle montagne del Cile settentrionale. Berg, che si sta preparando all’alta quota con una tenda ipossica e con tour nelle Alpi, partirà per il Nepal il 22 marzo. Lì i tre completaranno il loro acclimatamento sull’Himlung Himal (7.126 m), prima di raggiugere il Campo Base dell’Annapurna in elicottero.
Il 42enne alpinista tedesco ha al suo attivo quattro Ottomila: l’Everest, scalato due volte, con l’ausilio di ossigeno supplementare (2004 e 2021) e il Broad Peak (2014), il Cho Oyu (2018) e il Gasherbrum II (2018), senza O2 supplementare.
I tre tenteranno la stessa via del 2017. “Ora sappiamo a cosa andiamo incontro – dice Berg a Nestler – Allora c’era brutto tempo, ogni pomeriggio c’erano precipitazioni. Speriamo di avere tre o quattro giorni di tempo stabile per salire la parete. Allora dovrebbe essere fattibile.”
I tre procederanno nello stile più leggero possibile. “Certamente non utilizzeranno O2 supplementare, non sistemeremo corde fisse e non saremo supportati da sherpa. Ma possiamo chiamarlo ancora stile alpino se parte della via è già conosciuta? “Non lo so“, precisa sorridendo Berg.
Berg ritiene possa essere scalata in due o tre giorni, quattro al massimo. “Abbiamo tempo fino a metà maggio”, dice.
“Il successo della spedizione dipenderà dalle condizioni e da un pizzico di fortuna. Ma credo che abbiamo le capacità per scalare questa via. Tuttavia, potrebbe essere cambiata molto negli ultimi sei anni. C’è molta incertezza. Ma in una spedizione avventurosa come questa, l’attrattiva sta proprio nell’ignoto.“, afferma il tedesco.
Sherpa al lavoro sulla Via Normale
Intanto, sull’Annapurna I (8.091 m), gli Sherpa di Elite Exped, continuano ad attrezzare la Via Normale per i team commerciali che tenteranno la vetta in primavera. Finora hanno messo in sicurezza il percorso quasi fino al Campo 3, (6.400 m ca.) “Aspettiamo la finestra meteorologica per la vetta”, ha annunciato ieri Nirmal Purja, titolare dell’operatore nepalese.