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14 Aprile 2023

Ambiente e Territorio · Alpi Orientali · Aree Montane · Italia · Trentino Alto Adige

Trentino: gli orsi da abbattere ora sono due. Aperta la questione per un terzo esemplare. Reazioni delle associazione animaliste

Cuccioli di orso sul Brenta. Fonte Ansa

In corso le operazioni di collocamento delle trappole a tubo

A una settimana dal ritrovamento del corpo di Andrea Papi nei boschi del monte Peller, gli orsi a cui si sta dando la caccia in Trentino sono due.

Il primo è l’esemplare femmina Jj4, responsabile dell’aggressione al runner di 26 anni, identificato grazie alle analisi di laboratorio disposte dalla Procura della Repubblica di Trento. Il secondo è Mj5, un orso di 18 anni per cui la Provincia di Trento ha chiesto l’abbattimento per l’attacco ai danni di un escursionista in valle di Rabbi, avvenuto lo scorso 5 marzo.

Sebbene i due esemplari non siano ancora stati individuati, sono già in corso le operazioni di collocamento delle trappole a tubo, che consentiranno il prelievo e la successiva soppressione.

Rimane aperta la questione riguardante un terzo esemplare, M62, per cui è stata inviata richiesta di prelievo in quanto troppo confidente nei confronti dell’uomo. L’orso, che non ha mai aggredito nessuno ma è responsabile di diversi danneggiamenti, sta tenendo impegnata una squadra di operatori specializzati del Corpo forestale trentino in una complessa operazione di dissuasione.

A quanto precisato dal presidente della Provincia, Maurizio Fugatti,“L’orsa Jj4 era stata oggetto di un’ordinanza per l’abbattimento” firmata il 24 giugno 2020, per l’aggressione ai danni di due escursionisti, sempre sul monte Peller. “Da quel momento – ha ricordato il governatore – è iniziato un iter travagliato con gli organi di giustizia amministrativa che non ci ha permesso di dare seguito all’ordinanza”.

Fugatti, parlando di un “sentimento di commozione e rabbia per quanto accaduto”, ha inoltre voluto precisare come la richiesta di cattura dell’esemplare sia stata più volte presentata a Ispra, sempre con esito negativo. Jj4 è stata monitorata per oltre due anni. Il radiocollare di cui è dotata si è scaricato lo scorso agosto, ma si ritiene che non sia lontana dalla zona dell’aggressione a Papi. La presenza di un marchio identificativo sull’orecchio permetterà il riconoscimento immediato, senza necessità di ricorrere a nuove analisi genetiche. Più complessa, invece, appare la cattura di Mj5, un esemplare del peso stimato di 350 chilogrammi per cui è arrivato il via libera da parte dell’Ispra. In questo caso, una squadra di operatori specializzati sta cercando di ricostruirne gli spostamenti attraverso le analisi genetiche dei campioni rinvenuti nei boschi. A differenze degli esemplari femmine, i maschi risultano meno stanziali, e possono coprire lunghe distanze in brevi periodi.

Reazioni delle associazione animaliste

L’annuncio dei due prelievi ha generato le reazioni delle associazioni animaliste.

Ormai non passa giorno che il Presidente della Provincia Autonoma di Trento Fugatti non tiri fuori nuovi orsi da abbattere o deportare – risponde il Wwf Italia in un comunicato –  Ha iniziato con l’orso che ha ucciso il giovane runner Andrea Papi a Caldes, poi ha parlato di altri 3 orsi da abbattere, poi ha deciso che gli orsi da rimuovere sarebbero 50 che oggi sono diventati 70.Procedere in questo modo non ha alcun senso: crea solo ulteriore confusione. La gestione faunistica, e quella degli orsi in particolare, richiede competenza e preparazione e sarebbe bene affidarsi a tecnici ed esperti evitando inutili improvvisazioni.”

l Wwf ha chiesto al governatore del Veneto, Luca Zaia, di aprire alla possibilità del trasferimento di alcuni orsi in Veneto (ma non quelli ritenuti problematici). Per Zaia, non ci sono le condizioni.

Oipa – Organizzazione internazionale protezione animali ribadisce  il no all’ordinanza di uccisione dell’orsa e di altri esemplari ritenuti dalla Provincia di Trento «problematici» o «confidenti». «È gravissima poi l’affermazione di volere uccidere una madre con cuccioli al seguito, come anche attestato dallo zoologo Filippo Zibordi, che si occupa da oltre 20 anni degli orsi trentini. Un’uccisione che andrebbe contro i dettami del Pacobace che non consente l’abbattimento di orse con cuccioli», spiega Oipa.

L’Aidaa – Associazione italiana difesa animali e ambiente, ha scritto al ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin nel tentativo di bloccare le operazioni nei boschi del Trentino.”Abbiamo inviato una lettera al ministro Fratin per chiedere l’immediato congelamento dei provvedimenti di abbattimento degli orsi firmati dal presidente della Provincia di Trento, perché, a quanto pare, Jj4 starebbe accudendo cuccioli partoriti ad inizio del 2022″.  All’appello si è aggiunto anche l’ex ministro dell’Ambiente, Sergio Costa. “Perché abbattere l’orso – ha detto il vicepresidente della Camera – se esistono anche altre modalità di convivenza?”. Sul punto, tuttavia, Fugatti è stato netto. “A chi fa filosofia e cultura sulla gestione dell’orso e sui prelievi previsti – ha commentato il governatore – diciamo di stare tranquilli: abbiamo altri 70 esemplari da spostare oltre a quelli che verranno abbattuti”.