Shisha Pangma: spinta finale alla vetta in vista

Shisha Pangma dal CB. Foto Viridiana Alvarez facebook

Kristin Harila, Sophie Lavaud, Viridiana Alvarez e i sei sherpa del team Climbalaya, stanno progredendo verso i campi alti. La squadra potrebbe essere pronta per la spinta finale al vertice domani sera

Climbalaya, è l’unica agenzia ad aver ottenuto i permessi di scalata per gli Ottomila del Tibet in questa stagione. Il suo team internazionale, si compone di nove alpinisti: sei guide sherpa, Kristin Harila (Norvegia), Sophie Lavaud (Svizzera) e Viridiana Alvarez (Messico).

Attraverso un aggiornamento fornito da Alvarez, sappiamo che gli alpinisti hanno trascorso una notte al Campo 2 e sono saliti fino a 7.150 m, il punto più alto finora raggiunto, dove hanno passato un’altra notte per acclimatarsi. Il 20 aprile sono rientrati al campo base. Durante la discesa, la scalatrice messicana si è slogata la caviglia destra, tuttavia ieri, domenica 23 aprile, ha comunicato: “Il giorno della spinta al vertice è arrivato. Con la caviglia livida e gonfia, ma fiduciosi al massimo. Siamo già a Campo 1” [6.385 m].

La via normale dello Shisha Pangma prevede, solitamente, tre campi, l’ultimo a circa 7.300 metri,

Giorni fa, Sophie Lavaud aveva confermato al suo staff che la squadra non era stata in grado di raggiungere Campo 3 a 7.300 m, a causa del vento molto forte e che avrebbe allestito un campo intermedio ai piedi del couloir a 7.115 m (Campo “2.5” o Campo 2 avanzato). Non è chiaro se gli sherpa siano riusciti a fissare le corde oltre i 7.150 m. Ma anche quell’altitudine dovrebbe essere sufficiente per un ultimo riposo prima della spinta al verice, soprattutto se la squadra utilizza ossigeno supplementare.

Questa mattina, il tracker di Kristin Harila, la indicava quasi a Campo 2, oltre quota 6.800 metri.

La squadra potrebbe essere pronta per la spinta finale al vertice domani sera.