La guida nepalese: “L’ho portato in spalla fino al Campo IV, dove erano presenti altri compagni di squadra”
Il mese scorso, la guida nepalese Gelje Sherpa, 30 anni, ha compiuto un’impresa eccezionale sull’Everest, salvando un alpinista malese bloccato vicino alla “Zona della morte”. Tale salvataggio è un “miracolo”, secondo i funzionari del Dipartimento del Turismo in quanto è quasi impossibile essere salvati da questa sezione dell’Everest. Gelje, che risiede a Tattin, quartiere n. 10 del comune di Solududhkunda, detiene il record per essere l’alpinista più giovane ad aver scalato il K2 in inverno. L’anno scorso, infatti, lo Sherpa ha fatto parte del team nepalese di 10 membri, guidato da Nirmal Purja, che ha completato con successo la prima salita invernale del K2.
Gelje stava guidando un alpinista cinese in vetta all’Everest, quando ha individuato il malese. “Ho visto una persona bloccata da sola sul crinale – ha dichiarato Gelje – Era congelato e tremante, e nessun altro sembrava rendersi conto della sua presenza. L’ho portato giù, legato con una corda e con un materassino nero a fare da slitta improvvisata. L’ho portato in spalla fino al Campo IV, dove erano presenti altri compagni di squadra”.
Secondo il racconto di Gelje, lo scalatore – chiamato “Ravi”, dai membri del suo team – stava scendendo dalla vetta quando è rimasto bloccato.
Gelje ha deciso di annullare il suo tentativo di vetta per salvargli la vita. “Salvarlo era la mia priorità. I soldi potranno essere guadagnati in seguito”, ha dichiarato. Lo scalatore malese è stato trasportato in elicottero dal Campo III a Kathmandu dove ha ricevuto le prime cure.
Il salvataggio, avvenuto il 18 maggio, è stato “estremamente difficoltoso”, ha riferito Gelje alla CNN. Lo sherpa ha già effettuato più di 55 soccorsi, ma ha affermato che questo è stato “il più difficile”. Gelje è stato assistito da Nimatashee Sherpa.
Qualche giorno dopo il salvataggio, Gelje ha ricevuto un messaggio sul suo cellulare: “Grazie per avermi salvato”. Era lo scalatore malese. “Ero estremamente felice di apprendere che era sopravvissuto – ha reso noto la guida – È fantastico che sia tornato nel suo paese dopo aver ricevuto le cure a Kathmandu”.
Questa primavera, 12 persone hanno perso la vita sull’Everest. Cinque i dispersi (tre nepalesi e due stranieri).