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21 Luglio 2023

Alpinismo e Spedizioni · Vertical · Resto del Mondo

Saraghrar (7.338 m): il team catalano ha lanciato la spinta alla vetta

Oriol Baro, in alto, Marc Toralles, in basso a sinistra, Bru Busom, dietro, e Guillem Sancho, a destra. Foto arch. alpinisti

Marc Toralles, Bru Busom, Guillem Sancho e Oriol Baro stanno tentando il contrafforte sud-ovest noto anche come pilastro sud-ovest

Dopo tre giorni di maltempo, trascorsi al Campo Base, il team catalano composto da  Marc Toralles, Bru Busom, Guillem Sancho e Oriol Baro ieri ha lanciato la spinta alla vetta del Saraghrar (7.338 m), la quarta montagna più alta dell’Hindu Kush.

Hussain Ahmed  (Terichmir Travel), ha riferito a ExplorersWeb che la squadra sta seguendo la via catalana originale.

Toralles, Busom, Sancho e Baro tenteranno di completare la via del contrafforte sud-ovest (indicato in alcune relazioni come pilastro sud-ovest) fino ai 7.300 m del Saraghrar Nord-ovest, seguendo le orme dei loro connazionali.

 

CB Saraghrar, giugno 2023. Fonte Hussain Ahmed facebook

 

I precedenti tentativi catalani

Sono tre le squadre catalane che, negli anni, hanno tentato il contrafforte sud-ovest, avvicinandosi attraverso il ghiacciaio Rosh Gol.

Nell’estate del 1975, un team di 10 membri guidati da Jordi Colomer fu respinto dal maltempo.
Il 4 agosto, allestirono il Campo 4 a 5.500 m, dopo aver superato la parte più difficile della cresta e aver raggiunto i 5.975 m. Tornò il maltempo, costringendoli a scendere in corda doppia fino al Campo 1, a 4.910 metri. Qui gli alpinisti attesero una settimana un’altra finestra favorevole. Finalmente, il 24 agosto, riuscirono a raggiungere i 6.020 metri. Poi, nuovamente condizioni avverse. Ormai avevano esaurito il cibo e il tempo a disposizione e dovettero rinunciare.

Il secondo tentativo catalano sul contrafforte sud-ovest avvenne nell’estate del 1977. Secondo quanto riportato dal capocordata Ramon Bramona Rams nell’American Alpine Journal, il gruppo superò il punto più alto raggiunto nel 1975, poi proseguì lungo una dura sezione fino a dove il contrafforte sembrava meno ripido. Il team di Bramona superò altre difficoltà fino ad allestire i Campi 5 e 6. A 6.355 metri di quota, il contrafforte si trasformò in parete. Da qui in poi avrebbero i campi sospesi erano l’unica possibilità, ma non avevano abbastanza cibo, corde e attrezzatura. All’inizio di agosto, il gruppo decise di abbandonare senza lanciare ulteriori tentativi.

Il terzo tentativo risale all’estate del 1982. Un terzo gruppo catalano si avvicinò al campo base del Saraghrar, guidato da Juan Lopez Diaz. Della squadra facevano parte Enrique Lucas, Ricardo Herrero, il famoso alpinista Nil Bohigas, Nestor Bohigas, Antonio Garcia e Joan Marti.
Dal 4 all’8 agosto progredirono sul contrafforte sud-ovest, bivaccando a 5.790 m, 6.355 m, 6.500 m, 6.850 m e 7.010 m. La scalata fu molto dura, ma il 9 agosto Lucas, Bohigas e Diaz raggiunsero la cima occidentale del Saraghrar Nord-Ovest II, a 7.200 m. La cima orientale, che non hanno scalato, è circa 100 metri più alta di quella che hanno salito.

La nuova via aperta dai georgiani sulla parete Nord-Ovest

Nuova via sulla parete NO del Saraghrar (7.303 m), nell’Hindu Kush, in Pakistan. Fonte: Archil Badriashvili/instagram

Nel 2021, i georgiani Archil Badriashvili, Baqar Gelashvili e Giorgi Tepnadze raggiunsero per la prima volta la cima nord-ovest del Saraghrar  attraverso la parete nord-ovest (2.300 m ED2 6B), scendendo poi dalla parete nord-ovest il giorno dopo. Per questa salita, Badriashvili, Gelashvili e Tepnadze vinsero il Piolet d’Or 2022.