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28 Luglio 2023

Cultura · Alpi Orientali · Aree Montane · Italia · Trentino Alto Adige

Coro della Sosat al rifugio Fratelli Garbari ai XII Apostoli per ricordare i caduti in montagna | Domenica 30 luglio 2023

Foto arch. Coro Sosat

La giornata si ripete da 70 anni e dal 1963 vede la partecipazione dei coristi sosatini al pellegrinaggio

Il Coro della Sosat sarà domenica 30 luglio al rifugio Fratelli Garbari ai XII Apostoli (2500 m) nel cuore del Gruppo Brenta, per partecipare alla giornata in ricordo dei caduti in montagna. L’omaggio del popolo delle vette agli alpinisti che hanno lasciato la loro vita sui monti,  si ripete da 70 anni e dal 1963 vede la partecipazione dei coristi sosatini al pellegrinaggio.

Accanto al rifugio, alla  base della cima XII Apostoli, nel 1953 venne inaugurata la chiesetta: una grotta con l’abside a forma di croce che domina l’alta val di Nardis. Un luogo di culto e  riflessione realizzato a seguito di una tragedia accaduta il 26 luglio del 1950, nella quale un gruppo di 4 giovani – Giuseppe Fiorilla, Maria Rita Franceschini, Vittorio Conci e Mauretta Lumini – transitati ai XII Apostoli e diretti al rifugio Maria e Alberto ai Brentei, caddero in un crepaccio della vedretta dei Camosci. I giovani rimasero nel buco di ghiaccio per due giorni. Solo Mauretta Lumini sopravvisse. La morte dei tre  universitari turbò il mondo alpinistico trentino e su iniziativa del compianto don Bruno Nicolini venne scavata la chiesa, fra il 1951 ed il 1952. Oggi sulle sue pareti di dolomia del Tempio ci sono oltre 200 lapidi, a ricordo dei caduti della montagna.

Dal 1953 la cerimonia si ripete, l’ultima domenica di luglio, con la celebrazione della S. Messa e dal 1963 con il Coro della Sosat che accompagna il rito eucaristico e poi canta con la gente delle terre alte  al cospetto della pareti e delle vette che fanno corona al XII Apostoli. Altro veterano della domenica dedicata ai caduti della montagna è Don Giorgio Dall’Oglio, sacerdote mantovano da 45 anni ai XII Apostoli.

Al Fratelli Garbari i più salgono in circa 3 ore da Malga Movlina, passando per il Bregen de l’ors, il Lago asciutto, la ripida “Scala Santa”, con dei tratti tecnici e quindi per i ghiaioni e le balze rocciose fino al rifugio. Si può salire anche da Pinzolo con gli impianti a fune e si parte dalla cima del Dos del Sabion e scendere al Bregen de l’ors. La riflessione di Andrea Zanotti presidente del Coro della Sosat: «Come in tutte le liturgie, la ripetizione dopo tanti anni dello stesso gesto, non scade mai in ripetizione, ma conserva, intatta, significati, affetti e volti che vengono così  richiamati ad esistenza e consegnati alla memoria, individuale e collettiva».