L’arrivo al Campo Base è previsto per il 14 settembre
Le spedizioni autunnali sugli Ottomila hanno preso il via e Seven Summit Trek, la più grande agenzia nepalese, per i prossimi tre mesi sarà impegnata su diverse ‘Grandi Montagne’, tra cui il Manaslu, Cho Oyu, Shisha Pangma, Dhaulagiri oltre che su Himlung Himal, Ama Dablam, Baruntse, Putha Hiunchuli (conosciuto anche come Dhaulagiri VII) e altri Seimila.
Il Manaslu (8.163 m slm), l’ottava vetta più alta del mondo e prima meta della stagione, si erge sulle creste del Mansiri Himal, nell’Himalaya nepalese. Soprannominata “Montagna dello Spirito”, si trova a circa 64 km a est dell’Annapurna. La sua salita è più tecnica rispetto a quella di altre cime come il Cho Oyu e lo Shisha Pangma. E’ una preparazione perfetta per l’Everest.
In questi giorni, l’italiano Raffaele Barbolini, originario di Modena e residente a Bressanone, in Alto Adige, sta completando il trekking di avvicinamento al Campo Base (4.700 m slm).
Raffaele, insegnante di sostegno in un istituto superiore bolzanino, alpinista entusiasta e appassionato di triathlon, ha chiuso altre eccezionali imprese in precedenza, scalando la vetta del Khan Tengri (7.010 m), affrontando il Muztagh Ata con gli sci (7.546 m) e aggiudicandosi il Broad Peak (8.051 m), la scorsa estate, senza l’ausilio di ossigeno supplementare e supporto. Tenterà il suo secondo Ottomila sempre nello stesso stile.
Nella squadra di SST di cui fa parte Barbolini, c’è anche il valdostano Marco Farina, guida alpina e maestro di alpinismo della Società Guide di Cogne, e Omar Bartoli, ricercatore al Dipartimento di Geoscienze dell’Università di Padova, originario di Reggio Emilia.
“L’arrivo al Campo Base è previsto per il 14 settembre, poi spero di iniziare l’acclimatazione ai campi alti il prima possibile, in funzione della meteo e del lavoro che farà il team di fissaggio delle corde”, spiega Bartoli in un post pubblicato prima della partenza.
“Ho scelto di non utilizzare portatori e ossigeno supplementare al di sopra del campo base – continua lo scalatore – Ci sono alcuni compromessi che faccio fatica ad accettare, pur consapevole che certe scelte ridurranno la possibilità di arrivare in vetta. Ma la vetta non è tutto.“
“Ho scelto di non utilizzare portatori e ossigeno supplementare al di sopra del campo base – continua lo scalatore – Ci sono alcuni compromessi che faccio fatica ad accettare, pur consapevole che certe scelte ridurranno la possibilità di arrivare in vetta. Ma la vetta non è tutto.“