Il documentario racconta l’impresa compiuta da Francesco De Marchi nel 1573 con la scalata del Gran Sasso d’Italia (2.912 m) senza le tecniche attrezzature disponibili oggi (il Gran Sasso è il Monte Corno, che all’epoca veniva così indicato).

La sceneggiatura è di Marco Zaccarelli. Sarà l’attore Massimo Poggio, ad interpretare l’appassionato alpinista De Marchi, che portò a termine un’impresa epica per quei tempi.

Nel film, anche numerosi interventi di storici ed esperti della montagna, come Stefano Ardito e Roberto Mantovani,  dell’alpinista Hervè Barmasse e del geologo Mario Tozzi, che  descriveranno e parleranno nel dettaglio di quello che era il ghiacciaio del Calderone declassato negli anni 2000 a glacionevato.

Sponsor principale del progetto il Club Alpino Italiano.

Non è ancora nota la data di uscita del docufilm. “Il documentario è stato opzionato per la distribuzione televisiva internazionale dalla società Windrose – afferma Cococcetta – e seguirà un percorso di festival, soprattutto quelli tematici sulla montagna”.

Francesco De Marchi

De Marchi, alpinista, speleologo e ingegnere nel campo militare, nacque a Bologna nel 1504 e morì all’Aquila nel 1576.

Visse oltre quarant’anni al servizio dei Medici, dei Farnese e di Margherita d’Austria. Si occupò di strategia militare e arte antica, viaggiò in Europa settentrionale e nel Mediterraneo, frequentò a Roma Michelangelo, Bramante, Raffaello.

Realizzò la prima scalata ufficiale del Corno Grande, la cima maggiore del Gran Sasso d’Italia, 213 anni prima di quella sul Monte Bianco compiuta da Balmat e Paccard l’8 agosto 1786.