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20 Novembre 2023

Alpinismo e Spedizioni · Climbing · Vertical

Corde di arrampicata: i consigli delle Guide Alpine per una corretta manutenzione

Corde. Fonte Guide alpine italiane

Marco Vallesi, Guida Alpina e Presidente Commissione Tecnica formazione lavori in fune: “La cura parte prima di tutto dalla prevenzione…”

Una corretta attrezzatura è fondamentale per muoversi in sicurezza in montagna. In particolare, se si arrampica, è necessario avere cura delle proprie corde, facendo pulizia e controlli periodici, oltre che molta attenzione quando vengono utilizzate in ambiente.

Marco Vallesi, Guida Alpina e Presidente Commissione Tecnica formazione lavori in fune, fornisce una serie di preziosi consigli per manutenere correttamente le corde.

“La cura parte prima di tutto dalla prevenzione – spiega Vallesi sul sito del Collegio Nazionale Guide alpine Italiane –  è buona cosa utilizzare sempre un telo o un sacco che oltre ad essere utile per trasportarla, serve a proteggere la corda dal suolo: sabbia, terra, polvere o schegge di roccia e anche altri materiali pericolosi come vetri che potrebbero trovarsi sotto le falesie. Il contatto diretto con parti taglienti di rocce mentre si arrampica è un altro fattore che può danneggiarle.

“Le corde vanno pulite in acqua fredda o tuttalpiù tiepida, facendole passare nell’apposita spazzola cilindrica che possiamo acquistare già insieme alle corde – continua la guida alpina –  Serve ad eliminare le particelle di sabbia e ridurre la probabilità che si introducono tra le maglie della calza. Lasciare a bagno una corda senza spazzolarla invece è poco efficace, facilita la penetrazione dei cristalli tra i filamenti quasi fino ad arrivare all’anima.”

Per quanto riguarda gli elementi ambientali più dannosi per le corde, Vallesi segnala: “La sabbia si compone di cristalli sfaccettati che per effetto della compressione sulla roccia, tagliano i nano-filamenti del nylon durante lo scorrimento della corda sulla superficie di appoggio, rovinandola. Lo sporco superficiale deve essere rimosso attraverso il lavaggio, possibilmente poco dopo l’utilizzo, soprattutto in funzione del posto dove uno va ad arrampicare: ad esempio, se c’è arenaria e quindi possibilità di micro-rocce taglienti è meglio pulirla subito.”

La sua raccomandazione principale, è “in assoluto quella di seguire le istruzioni del fabbricante: le corde hanno un libretto d’uso e manutenzione che raccoglie queste indicazioni per il mantenimento e per l’utilizzo della corda. Queste indicazioni possono essere integrate con indicazioni fornite da un professionista come la Guida Alpina che solitamente spiega sempre ai propri allievi o clienti come curare il proprio materiale.”, continua la guida, che si esprime anche un merito alla durata di una corda: “La vita della corda in quanto tale, cioè anche senza utilizzarla, viene indicata dal fabbricante nei libretti di istruzioni e generalmente si aggira sui 10 anni. Però ogni corda è diversa e ci sono indicazioni specifiche che dipendono ad esempio dal filamento di nylon, dal polimero, dal trattamento.”

Ma come ci possiamo accorgere quando una corda è troppo usurata e diventa pericolosa?
“Prima di tutto dico che un conto è la manutenzione, e un conto è la verifica del dispositivo prima dell’uso – precisa Vallesi –  Quando si va ad arrampicare si passa sempre tra le mani la corda facendo una verifica tattile. Magari può essersi danneggiata per la caduta di un sasso, per lo sfregamento su una roccia, ed è importante accorgersene in tempo. Bisogna controllare se ci sono tagli, filamenti recisi, se la circonferenza della corda è intatta e soprattutto se si vede l’anima della corda: in questo caso o se si ha un dubbio non va utilizzata.”

“Ad esempio capita quando si incastra o subisce una pressione su uno spuntone di roccia tagliente a causa di una caduta, quando arrampichiamo con la moulinette (con assicurazione dall’alto). Bisogna stare molto attenti a queste lesioni in punti specifici perchè possono creare problemi ad esempio allo scorrimento di discensori o dei freni e quindi interrompere una calata. Per evitare questo rischio, bisogna evitare di rimanere appesi a lungo in caso di caduta e cercare di rimettersi in posizione il prima possibile. Questo è importante anche perché se la corda si allunga e resta in tensione troppo a lungo, poi non torna più allo stato originale, riducendo così la sua dinamicità.”

“Vorrei suggerire anche di fare attenzione a cloro, solventi e disinfettanti. Ad esempio durante il Covid, quando bisognava disinfettare tutto, si usavano alcuni disinfettanti molto forti e bisogna sapere che il cloro danneggia il nylon. Il contatto delle corde da arrampicata con queste sostanze però avviene di solito molto raramente; può accadere ad esempio se a casa la ripongo senza protezione vicino a solventi o sostanze pericolose.”, conclude Vallesi.