Piotr Krzyzowski, primavera 2024. Fonte instagram
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Quarantotto ore dopo aver scalato il Lhotse (8.516 m), Piotr Krzyzowski ha raggiunto nello stesso stile la vetta dell’Everest (8.848 m). Lo ha fatto senza l’ausilio di ossigeno supplementare, senza il supporto di sherpa e senza scendere al di sotto di Campo 4 (7.750 m).
Martedì scorso, l’alpinista polacco ha vissuto un’avventura inattesa mentre si spingeva nella notte verso la vetta del Lhotse. Tre alpinisti davanti a lui procedevano in diagonale su una via alternativa. Pensando ad una scorciatoia, il polacco li ha seguiti per più di un’ora, finché non ha capito che non erano diretti in vetta.
Secondo ExWeb, si trattava di Tim Howell, Jon Gupta e una delle guide nepalesi, in salita verso la cresta del Lhotse, da dove Howell intendeva lanciarsi con la tuta alare, progetto ha cui ha rinunciato a causa delle troppe nubi in quota.
L’Everest è il settimo Ottomila per Krzyzowski. Oltre a Lhotse ed Everest, ha scalato tutti e cinque gli 8.000 in Pakistan.
Altri scalatori impegnati sul Lhotse
– Paula Cofré Saphier si è ritirata. La cilena, alla sua seconda rotazione è arrivata a C3. Dopo 7 giorni a C2, ha contratto la “Tosse del Khumbu”. Pensava ancora di tentare il vertice il 21 maggio, ma il 17 ha iniziato a sentire un forte dolore intercostale a sinistra che si è aggravato il 19 quando è salita a C3 e che l’ha costretta a scendere per timore di sviluppare un edema polmonare. Si è trasferita a Kathmandu per un controllo medico.
– Gli skyrunner americani Christopher Fish e Tyler Andrews rinunciano al loro FKT: “La montagna ha detto nuovamente di no…. Siamo arrivati al C1 dopo aver scalato la Cascata di Ghiaccio durante una bufera di neve. Una volta fuori dalla cascata di ghiaccio la traccia è sparita, così come le corde…. Con una visibilità solo 1,5m o giù di lì, abbiamo pensato che non valeva la pena rischiare oltre. Metà della via per C2 non ha corde e presenta crepacci profondi centinaia di metri. Senza poter vedere, abbiamo deciso di andarcene prima di perdere la via appena tracciata”.
– Si chiude senza lancio in tuta alare l’avventura del BASE jumper-alpinista Tim Howell. “C’è mancato poco, ma niente lancio. Mentre aprivamo una nuova via a 8200m, il versante Sud era completamente coperto da un mare di nuvole. Abbiamo atteso fino a quanto i nostri livelli di ossigeno lo hanno permesso. È l’obiettivo dei miei sogni e non uso questa espressione con leggerezza. I sogni non devono essere così facili da realizzare”, scrive il britannico.