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25 Giugno 2024

Cultura · Alpi Occidentali · Aree Montane · Italia · Valle d'Aosta

XXVII Cervino CineMountain | Ai piedi della Gran Becca, dal 27 luglio al 3 agosto 2024

Sei film vincitori dei maggiori film festival di montagna si contenderanno il premio più ambito alla XXVII edizione del festival del cinema di montagna in programma a Breuil – Cervinia e Valtournenche

Saranno sei le pellicole che si contenderanno il Grand Prix des Festivals Conseil de la Vallée, l’Oscar del cinema di montagna, nella XXVII edizione del Cervino CineMountain, che alzerà il sipario il prossimo 27 luglio ai piedi della Gran Becca. I sei film candidati sono stati scelti tra i vincitori dei più importanti festival dell’International Alliance for Mountain film, alla giuria internazionale formata quest’anno da Giorgia Priolo, Roberto Cavallini e Aleksandar Zarapchiev spetterà l’arduo compito di scegliere il migliore.

Da ventisette anni il Cervino CineMountain, il festival internazionale del cinema di montagna più alto d’Europa assegna il Grand Prix des Festivals Conseil de la Vallée, ormai riconosciuto come l’Oscar di settore, il più atteso tra i premi che saranno attribuiti alle varie categorie del Concorso Internazionale.

Scelte dal selezionatore Gian Luca Rossi e dai direttori artistici Luisa Montrosset e Luca Bich, quest’anno saranno sei le pellicole candidate, già vincitrici di festival di montagna in giro per il mondo, tutte appartenenti all’IAMF e  offrono una panoramica ricca e variegata delle molteplici relazioni tra l’uomo e la montagna. Attraverso le lenti dei cineasti, si viene trasportati in un mondo dove la natura non è solo un palcoscenico spettacolare, ma anche una forza potente che influenza e ispira la nostra esistenza. Che si tratti di denunciare il cambiamento climatico, celebrare le avventure più epiche o esplorare la solitudine delle vette, questi film sono un invito a riflettere sulla nostra connessione con il pianeta e sul nostro posto in esso.

I Grand Prix des Festivals Conseil de la Vallée 2024

La difesa dell’ambiente è al centro di MONGOLIE, LA VALLÉE DES OURS, del regista iraniano Hamid Sardar, in anteprima italiana al Cervino CineMountain, Grand Prix al Festival du film alpin des Diablerets, in Svizzera, e al festival Rencontres de la Cinémathèque De Montagne di Gap, in Francia, e vincitore del Premio del Pubblico all’Autrans Film Festival. La pellicola racconta l’eroica battaglia di un guardiacaccia mongolo direttore dell’area protetta della Taiga Rossa, per la tutela della fauna selvatica e della natura. Tumursukh ha deciso di garantire la conservazione degli spazi naturali e degli animali selvatici convertendo gli ex cacciatori in guardiani della foresta. Una lenta evoluzione delle mentalità improvvisamente compromessa dall’intrusione di una famiglia di orsi in un villaggio.

PARADISE, del russo Alexander Abaturov, è un film potente e immersivo che ci fa vivere in prima persona le devastanti conseguenze del cambiamento climatico delle regioni artiche, vincitore del coreano Ulsan Ulju Mountain Film Festival, Premio per la Migliore Fotografia all’IDFA Amsterdam e Miglior Documentario al FEST – New Directors | New Films Festival di Espinho, in Portogallo. Nell’estate del 2021, un’eccezionale ondata di caldo e siccità ha portato a giganteschi incendi che hanno devastato 19 milioni di ettari di terreno nella Siberia nord-orientale. In questa regione, nel cuore della taiga, si trova il villaggio di Shologon. Sparse dal vento, le ceneri nere portano notizie allarmanti: il bosco è in fiamme e le fiamme si stanno avvicinando velocemente. Abbandonati a se stessi, gli abitanti si uniscono per salvare la propria comunità, potendo contare soltanto sulla solidarietà tra persone di diverse etnie.

In POSTCARDS FROM THE VERGE, della regista Natalia Koniarz, torna il tema della pandemia a fare da sfondo ad una relazione in crisi e al tentativo dei protagonisti di salvarla. La pellicola di grande impatto visivo segue una coppia di registi polacchi, in viaggio in bicicletta attraverso le Ande, rimasta bloccata a causa della diffusione del Covid al confine tra Bolivia e Cile per 14 mesi, affrontando tempeste, fulmini e freddo intenso. Costretti ad una convivenza esclusiva e forzata nel desolato ambiente desertico che li circonda, i due giovani dovranno fare i conti con le zone d’ombra del loro rapporto. Il film si è aggiudicato il Grand Prix al Krakow Mountain Festival e ha vinto la genziana d’oro per il miglior cortometraggio al Trento Film Festival.

In 50 anni di carriera Michael Dillon è un grande maestro del cinema di montagna ed esplorazione e ha diretto sei premiatissimi documentari con Sir Edmund Hillary e altri progetti, fra cui, “Everest – Sea to Summit” (1992) che ha vinto 8 Gran Premi nei festival di cinema di montagna di tutto il mondo. Il suo THE GREAT WHITE WHALE ripercorre un’epica avventura, una memorabile sfida alla più “esplosiva” delle montagne. Nel profondo del selvaggio Oceano Antartico, a metà strada tra l’Australia e l’Africa, un vulcano innevato alto novemila piedi si innalza dal mare come una grande balena bianca. Per cinque volte la montagna ha tentato di uccidere il gruppo che per primo ha provato a scalarla. Eppure, ancora una volta levano l’ancora, navigando nelle acque più insidiose al mondo, questa volta con il leggendario Bill Tilman come capitano. La pellicola arriva al Cervino CineMountain dopo aver già vinto il Grand Prix al Mendi Film Festival di Bilbao e la Genziana d’oro come Miglior Film Di Esplorazione o Avventura al Trento Film Festival.

In TO THE HILLS & BACK, dell’americano Mike Quigley, in anteprima italiana al Festival, due generazioni si confrontano su quanto vale davvero raggiungere la vetta su quale sia il prezzo accettabile per affrontare la furia della montagna. Una guida alpina e sua figlia si incontrano e si confrontano sul passaggio di consegne e sull’eredità degli alpinisti del passato, alcuni scomparsi troppo presto. Di fronte al pericolo delle valanghe, che hanno minacciato l’uomo fin dalla notte dei tempi, come si possono affrontarne consapevolmente i rischi? e come si può coniugare avventura e sicurezza? Una toccante riflessione sul costo umano dell’avventura da parte di chi ha affrontato, in prima persona, la furia della montagna che ha conquistato il Grand Prix all’Echo Mountain Film Festival di Skopje e al Moc Gór – Zakopane Mountain Film Festival in Polonia.

Ma la montagna sa essere matrigna sì, ma anche madre capace di proteggere chi la sceglie come un rifugio. Come Félix, giovane pastore malinconico e riservato, conduce una vita senza tempo, in un mondo lontano da tutto e da tutti, vive in un mondo fatto di rocce, inaccessibile, dove si aggira un essere invisibile: il lupo. La solitudine impregna le sue giornate in montagna, trascorse leggendo Pessoa e prendendosi cura prendendosi cura del gregge di famiglia con amore paterno. Nel suo UN PASTEUR, vincitore del Grand Prix al Trento Film Festival e al FIPADOC, Louis Hanquet ci regala l’ipnotizzante ritratto di un giovane uomo e della sua scelta esistenziale, nel paesaggio maestoso dell’Alta Provenza.

Altri riconoscimenti

Come ogni anno, oltre al Grand Prix des Festival, la giuria del Cervino CineMountain assegnerà anche i vari premi delle varie categorie nel Concorso Internazionale: Premio SONY per la miglior fotografia; Premio Montagne d’Italia per il miglior film italiano; Premio Montagnes du Monde per il miglior film straniero; Premio Montagne Tout Court per il miglior cortometraggio. Ma come ogni anno ci anche il pubblico sarà chiamato a scegliere il suo preferito così come la speciale giuria formata dai più giovani, che giudicheranno le pellicole della categoria CineMountain Kids. E infine alla giuria CAI spetterà invece l’assegnazione dell’importante Premio per il miglior film d’alpinismo.

Novità di quest’anno sarà il Prix CVA – Montagnes d’énergie, per il miglior film a tematica energetica e ambientale, intitolato alla CVA, una delle più importanti realtà italiane nel settore della green energy che da quest’anno sarà tra i sostenitori del festival.

Fonte: Cervino CineMountain