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4 Luglio 2024

Ambiente e Territorio · Alpi Occidentali · Aree Montane · Italia · Valle d'Aosta

Alluvione in Valle d’Aosta. Lanciata una raccolta fondi

Alluvione a Cogne, giugno-luglio 2024. Fonte Ansa

La raccolta fondi sarà avviata con l’iniziativa “Bravo Grazie” in programma il 12 luglio nella piazza Arco di Augusto

Aiutare le comunità valdostane colpite dal dramma dell’alluvione a ripartire, è l’obiettivo della raccolta fondi promossa dalla Fondazione comunitaria della Valle d’Aosta in collaborazione con il Csv.

La campagna – si legge in una nota – “punta a fornire un aiuto concreto alle famiglie, soprattutto a quelle più fragili, colpite, direttamente o indirettamente dai recenti eventi alluvionali per favorire il superamento delle difficoltà economiche e la ripresa della vita ordinaria”. La raccolta fondi si avvierà con l’iniziativa “Bravo Grazie” in programma il 12 luglio nella piazza Arco di Augusto dove gli spettatori potranno fare una donazione per garantirsi un posto a sedere.

“La macchina della solidarietà valdostana che coinvolge tanti volontari – commenta Claudio Latino, presidente del Csv – si è subita messa in moto per l’emergenza, adesso dobbiamo pensare a come sostenere concretamente le situazioni di difficoltà e i bisogni che emergeranno nel corso di queste settimane nella costruzione di una autentica comunità solidale”.

Per effettuare una donazione, è possibile utilizzare il codice IBAN IT53 Q 08587 01211 000110150701 su Banca BCC Valdostana, indicando come causale “Alluvione in Valle d’Aosta”.

Inviata la richiesta di stato d’emergenza

“Per agosto abbiamo avuto una pioggia di disdette. Il rischio è di avere una stagione sotto zero e in estate a Cogne le aziende fanno il 70% del fatturato annuo. Le priorità in questo momento? Ripristinare la viabilità e dare ristori alle imprese per farle respirare”. Lo ha detto Filippo Gérard, albergatore di Cogne ed ex presidente degli albergatori valdostani.

“Le aziende ricettive di Cogne – ha spiegato – ora sono tutte chiuse, è insostenibile tenerle aperte in questa situazione. Per noi è essenziale la strada, magari anche una viabilità provvisoria, per dare un segnale che non siamo isolati dal mondo. Così potremmo organizzare dei fuoristrada per portare in paese i nostri clienti. E poi bisogna portare avanti il discorso della cassa integrazione e dei ristori, è difficile ipotizzare di fare altri debiti dopo quello che abbiamo passato durante la pandemia”.