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17 Luglio 2024

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Addio a Sylvain Saudan, “lo sciatore dell’impossibile”

Sylvain Soudan ©Dauphiné Libéré

La leggenda svizzera dello sci estremo, uno dei più grandi sciatori di tutti i tempi, è morto  il 14 luglio a Les Houches, in Francia, all’età di 87 anni

E’ morto domenica scorsa all’età di 87 anni a Les Houches, nella valle di Chamonix (Francia), Sylvain Soudan, noto come ‘lo sciatore dell’impossibile’. È morto in seguito ad un infarto, ha raccontato la sua compagna Marie-Josée Valençot a “Dauphiné Libéré”.

Lo svizzero è stato uno dei pionieri dello sci estremo. Fu protagonista di numerose prime discese dalla fine degli anni ’60 alla metà degli anni ’80, compresa la prima discesa integrale di un Ottomila, il Gasherbrum I (8.080 m), nel 1982.

Nato a Losanna (Svizzera), iniziò a sciare da bimbo, dimostrando un’attitudine naturale per questo sport e, all’età di 25, divenne maestro di sci. Esercitò questa professione  principalmente a Zermatt e Arosa, nelle Alpi svizzere, abbinandola all’alpinismo nella stagione estiva.

Il suo coraggio, determinazione e passione per lo sport sono stati fonte di ispirazione per molti, in tutto il mondo.

A partire dal 1967, Soudan realizza diverse  prime discese su montagne come il Rothorn, il Piz Corvatsch e l’Aiguille de Balitière (1967), l’Aiguille Verte e il Mont Blanc du Tacul (1968), il Monte Rosa e l’Aiguille di Bionnassay (1969) o l’Eiger (1970).

Nel 1971 inizia ad effettuare prime discese in altre catene montuose del mondo, oltre a continuare la sua attività sulle Alpi: Mt. Hood nelle Cascades dell’Oregon e Grandes Jorasses (1971), Denali (1972), Monte Bianco (1973 )…

La sua prima esperienza sulle grandi montagne dell’Asia risale al 1976, quando fece un primo tentativo sul Nun Kun (7.135 m), nell’Himalaya indiano. Completò quella discesa l’anno successivo, diventando la prima persona a scendere con gli sci dalla cima di un Settemila.

Gli Ottomila

Sylvain Saudan, alla sua prima discesa sugli 8.000, nel luglio 1982. Fonte: ogso-mountain-essentials.com7sylvain-saudan

La prima volta che qualcuno utilizzò gli sci oltre gli 8.000 metri fu nel 1970, quando il giapponese Yuichiro Miura venne ripreso per il film “The Man Who Skied Down Everest”.

Nel 1979, Sylvain Saudan fece un tentativo sul Dhaulagiri, ma una valanga che provocò tre morti pose fine alla spedizione. Nella stessa stagione, il francese Yves Morin riuscì a sciare tutte le sezioni dell’Annapurna. Tuttavia, nell’ultimo tentativo dalla vetta perse la vita a circa 6.600 metri di quota. Nel 1981 gli austriaci Josef Millinger e Peter Woergoetter sciarono quasi tutto il Manaslu, anche se iniziarono la loro discesa circa 30 metri sotto la vetta.

La prima discesa integrale con gli sci dalla vetta di un Ottomila avvenne nel 1982, durante la spedizione di Sylvain Saudan. Gli svizzeri optarono per il Gasherbrum I ed effettuarono un’impressionante discesa che, secondo le cronache dell’epoca, richiese circa 3.000 salti tortuosi per superare il lunghissimo pendio di 50º della parete nord, e nonostante la valanga che si scatenò proprio di fronte di lui.

Negli anni successivi lasciò ancora il segno con una discesa sul Monte Fuji (Giappone) nel 1986.