MENU

23 Luglio 2024

Ambiente e Territorio · Alpi Occidentali · Aree Montane · Italia · Valle d'Aosta

Luca Mercalli: “A Cogne in 6 ore un settimo della pioggia annua”

Luca Mercalli, ospite della serata inaugurale della 27:a edizione del Gran Paradiso Film Festival. Fonte Ansa

Secondo il meteorologo, l’alluvione non poteva essere in alcun modo evitata:  ‘In futuro stare più lontano dai fiumi’

“A Cogne abbiamo avuto una pioggia di oltre 100 millimetri in sei ore, che è una pioggia importantissima in questa regione, ricordiamoci che in Valle d’Aosta piove poco, non è una regione piovosa. Quindi per Cogne 100 millimetri sono un settimo di quello che in genere avviene un anno, ed è avvenuto in sei ore”.

E’ quanto dichiarato all’ANSA dal meteorologo Luca Mercalli, ospite della serata inaugurale della 27/a edizione del Gran Paradiso Film Festival al castello di Aymavilles e, in diretta streaming, anche a Cogne e a Rhêmes-Notre-Dame.

Mercalli ha poi sottolineato che le alte temperature hanno inciso sull’alluvione dello scorso 29 e 30 giugno. “C’è da tenere in considerazione l’elemento della temperatura elevata in alta quota, cento anni fa a quattromila metri nevicava quindi nella zona più elevata del Gran Paradiso non avremmo avuto un contributo d’acqua come invece è accaduto. Lo zero termico era a quattromila metri e poi la fusione della neve che da giorni teneva i fiumi impetuosi, tutto sommato ha contribuito a una situazione che era già ai limiti”.

Riguardo ai cambiamenti climatici “le persone pensano che siano una fake news, se non c’è accettazione non possiamo prepararci”. Secondo il meteorologo l’alluvione non poteva essere in alcun modo evitata: “Abbiamo visto all’opera le forze della natura scatenate, contro le quali non si può fare nulla. Semmai deve essere una lezione per il futuro, riuscire a restare il più possibile lontani dai fiumi perché si riprendono il loro spazio, lo hanno sempre fatto in passato e lo faranno ancora di più in futuro. Perché il riscaldamento climatico globale porterà a una maggiore frequenza e intensità degli eventi estremi. Dobbiamo essere preparati e gestire il territorio sulla vista lunga, non soltanto sull’episodio del momento ma su quella che è una situazione in divenire”.