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8 Agosto 2024

Alpinismo e Spedizioni · Vertical · Resto del Mondo

Olga Lukashenko, Anastasia Kozlova e Dascia Seryupova completano due prime salite femminili in Kirghizistan

Team russo formato da Leyla Lukashenko, Anastasia Kozlova e Dascia Seriupova impegnato in Kirghizistan. Fonte Mountain.ru.

La squadra ha scalato il Parus West (4.850 m) e il Mt. Argo (4.750m)

Le scalatrici russe Olga Lelya Lukashenko, Anastasia Kozlova e Dascia Seryupova sono appena rientrate da un viaggio  in  una remota zona del Kirghizistan, dove per tre settimane hanno scalato nella regione del Sabakh, fino alle pareti di granito dell’Ashat Wall, nel Gissaro-Alai.

Il team ha scalato a vista e in condizioni difficili. Ad attenderle al Campo Base, l’allenatore della squadra di alpinismo femminile di Krasnoyarsk, Denis Prokofjev. Finora, solo team maschili avevano affrontato queste pareti, ha affermato Lukashenko. QUI un approfondimento sulla zona

“Il nostro piano principale era effettuare una prima salita su una delle montagne dell’Ashat Wall: abbiamo scelto il Mt. Argo (4750 m), ma torneremo sicuramente per il Mt. Dioskura (l’altezza esatta è sconosciuta, forse è più alta del Mt.Argo)”, spiega Seryupova.

L’anno scorso Lukashenko ha vinto il premio Steel Angel (la versione russa del Piolet d’Or femminile), mentre Kozlova e Serupova avevano ottenuto una nomination. Per la spedizione del 2024, il team ha ricevuto il Premio Grit & Rock Expedition, che sostiene i team femminili che tentano nuove vie e affrontano spedizioni esplorative.

“Abbiamo allestito il nostro campo base a circa due o tre ore dall’Ashat Wall,  vicino a una buona fonte d’acqua”, racconta Lukashenko. “Per il nostro Campo Base Avanzato, abbiamo trovato un posto a soli 40 minuti di distanza… il punto di partenza perfetto per scalare il Mt. Argo”.

L’obiettivo principale del team era la parete nord del Mt. Argo  (4.750 m). Il trio si è  acclimatato scalando il Parus West (4.850 m), aprendo una nuova via sulla parete sud-ovest (ED-, 28 tiri, 1.460 m, 1.150 m di dislivello, 6c, A2).

“Abbiamo completato la linea, principalmente in arrampicata libera, seguendo un enorme sistema di diedri al centro della parete, in 2,5 giorni”, ha precisato Lukashenko. “Tre i bivacchi: il primo in una buona posizione, il secondo  a metà parete e uno vicino alla cima. Le lastre nella prima parte della scalata prevedevano principalmente arrampicata in aderenza. La difficoltà principale è stata sicuramente il vento molto forte e le fessure bagnate”.

Dopo aver riposato al Campo Base, la squadra ha scalato  il Mt. Argo attraverso una nuova via (ED, 29 tiri, 1.250 m, 950 m di dislivello, 7b, A3) , completando la prima salita femminile della montagna.

Spedizione femminile russa in Kirghizistan, luglio-agosto 2024. Fonte Dascia Seryupova

Lukashenko ha raccontato così la scalata:

“I primi 500 m sono costituiti principalmente da arrampicata mista. Abbiamo iniziato la via lungo un canalone di ghiaccio, che si era completamente sciolto il quinto giorno quando ci siamo calate in corda doppia. Le condizioni del ghiaccio non erano buone a causa delle temperature elevate, quindi abbiamo optato per un’arrampicata mista, posizionando protezioni nella roccia ed evitando il ghiaccio dove possibile. La seconda metà della parete è risultata significativamente più ripida. L’arrampicata è stata impegnativa, con difficoltà fino a 7b, anche se le fessure spesso bagnate hanno aggiunto ulteriori difficoltà.”

Le difficoltà maggiori sono state causate da fessure bagnate e piene di ghiaccio,  roccia friabile,  il rischio di caduta massi e il meteo imprevedibile, con temporali regolari, grandine e neve, oltre ad alcune sezioni di impegnativa arrampicata artificiale di A3+, e grandi boulder verticali.

“[La regione del Sabakh e l’Ashat Wall] sono posti fantastici con un immenso potenziale per l’apertura di nuove vie”, conclude il team.