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3 Ottobre 2024

Ambiente e Territorio · Resto del Mondo

Everest sempre più alto: la montagna più alta della Terra cresce di 2 millimetri l’anno

Everest. Fonte UCL Earth Sciences

Con i suoi 8849 metri di altezza, ha guadagnato dai 15 ai 50 metri negli ultimi 89mila anni

L’Everest (8849 m), noto anche come Chomolungma in tibetano o Sagarmāthā in nepalese, è la montagna più alta della Terra ed è di circa 250 metri più alta del K2, la  seconda maggiore vetta dell’Himalaya. Nella catena montuosa, l’Everest è considerato anomalo, poiché le cime minori – K2, Kangchenjunga e Lhotse – differiscono solo di circa 120 metri l’una dall’altra.

Una parte significativa di questa anomalia può essere spiegata dal sollevamento della crosta terrestre,   causato dal potere erosivo di un fiume vicino. È un effetto chiamato rimbalzo isostatico o post-glaciale.

Questo effetto si verifica solitamente quando i ghiacciai si sciolgono e la crosta terrestre, liberata dal peso, si solleva. In questo caso, la crosta terrestre si sta sollevando non per la perdita di un ghiacciaio, ma per quella della roccia scavata dal fiume.

È un processo estremamente lento, ma che può provocare cambiamenti significativi nel corso di tempi geologici. Il fenomeno è iniziato 89mila anni fa, quando il fiume Arun si è unito al sistema fluviale del Kosi, lungo 720 chilometri, la cui parte più elevata si snoda ad oltre 8mila metri di altitudine. A quel punto, l’acqua incanalata nel Kosi ne ha aumentato il potere erosivo, scavando miliardi di tonnellate di terra e sedimenti. Nel corso dei millenni, il peso man mano trascinato via dall’acqua ha ‘alleggerito’ la parte di crosta terrestre nella qiale si trova l’Everest, che è riuscita così a sollevarsi.

“L’altezza in crescita dell’Everest evidenzia davvero la natura dinamica della superficie terrestre”, afferma Xu Han dell’Università cinese di Geoscienze, principale autore dello studio: “L’interazione tra l’erosione del fiume e la pressione verso l’alto del mantello terrestre – aggiunge – dà una spinta alla cima, facendola diventare più alta di quanto non sarebbe altrimenti”.

Lo rivela lo studio “Recent uplift of Chomolungma enhanced by river drainage piracy” condotto da un gruppo di ricercatori della China University of Geosciences di Pechino e dalla University of London e dall’University College London e pubblicato il 30 settembre su Nature Geoscience.

I ricercatori hanno scoperto che a causa di questo processo il monte Everest è cresciuto di circa 15-50 metri negli ultimi 89.000 anni, da quando il vicino fiume Arun è diventato un affluente dell’adiacente rete fluviale del Kosi.

Anche le montagne vicine all’Everest crescono

L’innalzamento non è limitato all’Everest e colpisce le vette vicine, tra cui Lhotse e Makalu, rispettivamente la quarta e la quinta vetta più alta del mondo. Il rimbalzo isostatico aumenta l’altezza di queste vette in modo simile a quanto fa l’Everest, sebbene il Makalu, situato più vicino al fiume Arun, avrebbe un tasso di innalzamento leggermente più elevato.

Dr. Matthew Fox (UCL Earth Sciences) ha affermato: “L’Everest e le  vette vicine stanno crescendo perché il rimbalzo isostatico le sta sollevando più velocemente di quanto l’erosione le stia consumando. Possiamo vederle crescere di circa due millimetri all’anno utilizzando strumenti GPS e ora comprendiamo meglio cosa stia guidando questa crescita”.

“L’impatto principale probabilmente ricadrà sugli scalatori che dovranno salire ulteriori 20 metri per arrivare in vetta”, aggiunge  Fox.