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8 Ottobre 2024

Alpinismo e Spedizioni · Vertical · Resto del Mondo

Fay Manners e Michelle Dvorak evacuate dal Chaukhmaba III dopo un incubo di tre giorni

Michelle Dvorak e Fay Manners. ©Michelle Dvorak

Alle operazioni di salvataggio hanno preso parte l’aeronautica e l’esercito indiani, e una squadra del Groupe Militaire de Haute Montagne di Chamonix

Domenica 6 ottobre, un elicottero dell’aeronautica militare indiana ha evacuato le alpiniste Fay Manners (Regno Unito) e Michelle Dvorak (USA) dal Chaukhmaba III (6.974 m), nel Garhwal Himalaya (India).

Le due donne, rimaste bloccate per due giorni a 6.500 metri di quota, sono state raggiunte da una squadra di quattro alpinisti francesi del Groupe Militaire de Haute Montagne di Chamonix che le hanno aiutate a scendere dalla montagna.

Manners e Dvorak avevano ottenuto il permesso per tentare l’inviolato Chaukhamba III attraverso il suo contrafforte sud-orientale, il 15 settembre.

Il 27 settembre le due scalatrici hanno lasciato il campo base sul ghiacciaio Satopanth. Per i successivi cinque giorni, hanno scalato rocce di granito con difficoltà fino a 7a+ e hanno risolto con successo alcuni problemi impegnativi su ghiaccio e terreno misto.

L’incidente e la drammatica discesa

Mercoledì 2 ottobre, raggiunti i 6.400 metri di quota, uno sfortunato incidente ha interrotto la loro salita: una frana di rocce ha tranciato la corda a cui era legato il sacco con dentro la maggior parte della loro attrezzatura. Scomparsi nel vuoto tutti i materiali fondamentali continuare la salita o per scendere e le provviste.

“Ho visto il sacco precipitare giù per la montagna e ho capito subito le conseguenze di quello che sarebbe successo”,  ha raccontato Manners alla BBC. “Non avevamo più nessuna attrezzatura di sicurezza. Nessuna tenda. Nessu fornellino per sciogliere la neve per l’acqua. Nessun indumento caldo per la sera. Le piccozze e i ramponi per tornare al campo base. Nessuna torcia per muoverci di notte”.

Dopo alcuni momenti di panico e disperazione, le due scalatrici hanno lanciato un SOS. Si trovavano  a più di 6.096 metri di altezza. Purtroppo, le operazioni di soccorso sono state ostacolate dal maltempo.

Durante i primi sorvoli, gli elicotteri del soccorso non sono riusciti ad individuarle sull’immensa parete. Inoltre, le condizioni meteo erano pessime. E’ iniziato a nevicare e le due donne si sono riparate su uno sperone, condividendo l’unico sacco a pelo ancora in loro possesso.

“Ero in ipotermia, tremavo continuamente e con la mancanza di cibo il mio corpo stava esaurendo le energie per tenersi caldo”, ha raccontato Manners.

Il mattino seguente un altro elicottero ha sorvolato la zona ma non è riuscito a localizzarle. “Le condizioni in cui operavano erano brutali. Cattivo tempo, nebbia, alta quota e non riuscivano a trovarci perché la parete era enorme”, ha spiegato l’alpinista.

Per sopravvivere, dovevano provare a scendere. Dopo qualche calata in corda doppia lungo la parete, sono riuscite a trovare un po’ d’acqua e a riempire le loro borracce.

Manners ha riferito di essere “sopravvissuta a stento” alla tempesta di quel pomeriggio e alla seconda notte al freddo, senza cibo e con poca acqua.

“L’elicottero è passato di nuovo e non ci ha viste. Eravamo distrutte”, ha detto.
“Sapevamo che dovevamo cercare di scendere da sole, perché l’elicottero non ci avrebbe aiutato”.

Trovate da una squadra del Group Militaire de Haute Montagne di Chamonix

Sebbene fossero quasi allo stremo delle forze, la seconda mattina hanno continuato a scendere in corda doppia lentamente e con cautela.

E’ allora che hanno avvistato un team di alpinisti francesi del Group Militaire de Haute Montagne di Chamonix, impegnati sulla stessa montagna, che procedeva verso di loro. Avevano saputo della loro situazione  da amici comuni.

I francesi hanno condiviso con le due scalatrici attrezzatura, cibo e sacchi a pelo e hanno contattato l’elicottero indicando la posizione esatta per il recupero.
Manners ha dichiarato: “Ho pianto di sollievo sapendo che saremmo sopravvissute. Ci hanno aiutato ad attraversare il ripido ghiacciaio, cosa che sarebbe stata impossibile senza i nostri ramponi e le nostre piccozze”.

Sabato 5 ottobre, Manners e Dvorak hanno finalmente raggiunto i 5.300 metri di quota dopo 72 ore di discesa.

Domenica un elicottero dell’aeronautica militare indiana ha  evacuato le due scalatrici dalla montagna.