In libreria, l’avventura di Louise Juliet Sutherland, l’unica donna a compiere la traversata in bicicletta della foresta amazzonica
All’alba del 12 maggio 1978 Louise Juliet Sutherland atterra in Brasile, è sola, ha con sé una bici Peugeot nuova di zecca di cui non sa neppure gonfiare le ruote, due borsette per il portapacchi e una scorta di latte condensato. L’11 giugno compirà 52 anni ed è assolutamente determinata ad attraversare in sella alla bici la foresta amazzonica lungo la “Transamazzonica”, inaugurata da poco. È alta un metro e mezzo, pesa 47 chili e ha toni gentili e pacati, ma in quel momento è una fuoriclasse assoluta. L’unica in grado di compiere l’impresa impossibile: un viaggio dove non ci sono case d’appoggio, cibo o acqua potabile, solo isolamento totale per migliaia di chilometri. Nessuna possibilità di comunicazione o di soccorso, animali feroci e tribù indigene sconosciute e pericolose. Armata di un machete di media grandezza e della sua fiducia nel prossimo, si metterà in sella per pedalare nel cuore della giungla.
«Con tutta questa pioggia, e le punture dei piuns, e la pioggia, e la mia caviglia e la pioggia, e tutte quelle colline con i dolori terribili che mi vengono al petto quando devo salire, forse mi verrà un infarto. E poi questo fango. Ma come si fa ad andare in bicicletta nel fango? Tutti pensano che io sia pazza, e in questo momento sono d’accordo con loro» (Louise Juliet Sutherland).
“Il viaggio impossibile. La prima traversata a pedali della foresta amazzonica di un’avventurosa cinquantenne” (Ediciclo Editore), racconta l’impresa epica di questa pioniera.
La storia di Louise Juliet Sutherland è tornata alla luce dopo 45 anni grazie all’avventura del veronese Alberto Vaona, medico e cicloviaggiatore che nel 2023 ha ripercorso in stile ciclo-camping la stessa traversata della foresta amazzonica, ricostruendo le tratte percorse negli anni ’70 da Sutherland. Vaona si è occupato anche della traduzione in italiano del testo.
L’edizione comprende una sezione fotografica con le immagini di ieri e di oggi: quelle scattate dalla Sutherland e quelle scattate da Vaona sullo stesso percorso, 45 anni dopo.
Dal suo racconto emerge il ritratto di una foresta amazzonica di quasi 50 anni fa, come non la vedremo più per gli effetti dei cambiamenti climatici e della deforestazione.
Illustrazione in copertina di Beppe Conti.
L’Autrice
Louise Juliet Sutherland nacque l’11 giugno 1926 a Dunedin, in Nuova Zelanda, come maggiore di cinque sorelle. All’età di 19 anni, si trasferì all’ospedale di Oamaru dove si formò come infermiera. Per visitare i suoi genitori a Dunedin doveva affrontare un viaggio di 7 ore in bicicletta e 100 chilometri; iniziò così la sua passione per le avventure in bicicletta a lunga distanza.
Dopo quattro anni, al completamento della sua formazione infermieristica, Sutherland lasciò la Nuova Zelanda per realizzare un tour in bicicletta, in Inghilterra. Da lì viaggiò in Europa fino al Medio Oriente, fermandosi in posti come Nazareth e Amman, dove temporaneamente lavorò come infermiera.
Dopo il Medio Oriente, attraversò l’India e nel 1955 Canada e America. Partì poi per l’Inghileterra e a Londra incontrò e si fidanzò con Pat Andrew, scrittore e fumettista, ma non abbandonò i suoi viaggi.
Nel 1956, dopo aver attraversato la Scandinavia in bicicletta, tornò a Londra e sposò Pat. Nel 1960 scrisse “I Follow the Wind” (ristampato nel 1962 e nel 1972), in cui raccontò i suoi viaggi fino a quel momento, mentre lavorava come infermiera e organizzava conferenze. Nel 1964, Sutherland intraprese un viaggio in Polonia, Cecoslovacchia e Ungheria. Tornata a Dunedin, fondò con il marito la Southern Cross Press.
Dopo la rottura del suo matrimonio, continuò i suoi viaggi ad Hong Kong, Russia e Islanda.
Nel 1974 partì per il Perù. La mancanza di assistenza medica per gli indiani la indusse a cambiare i suoi piani per dedicare i successivi diciotto mesi ad assistere le tribù locali come infermiera. Problemi di salute la costrinsero in seguito a tornare in Nuova Zelanda, dove ristampò il suo libro. Tra il 1976 e il 1977, raccolse $ 25.000 per il Perù.
Nel 1978 divenne la prima persona ad attraversare in bicicletta la giungla amazzonica. Ritornò con il desiderio di istituire una clinica mobile per curare la gente del posto. A tal fine, scrisse “The Impossible Ride”, il racconto del suo viaggio attraverso l’Amazzonia. Lo vide pubblicato per la prima volta nel 1982 e di nuovo nel 1990. Il ricavato fu destinato alla clinica mobile. Sutherland trascorse il resto della sua vita a Waihola vicino a Dunedin, continuando a raccogliere oltre $ 80.000 per l’Amazon Trust.
Curatore
Alberto Vaona classe 1975, veronese, medico e ciclo-viaggiatore; ha viaggiato in bici in oltre 20 paesi e nel 2023 ha compiuto la terza ripetizione della traversata della Foresta Amazzonica lungo la Transamazzonica in bici in stile ciclo-camping sulle orme di Louise Sutherland.
Il viaggio impossibile
Autore: Louise Juliet Sutherland. Alberto Vaona (a cura)
Editore: Ediciclo - Portogruaro (VE) - 2024Pagine: 224
Prezzo di copertina: € 19