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11 Dicembre 2024

Climbing · Vertical · Alpi Occidentali · Aree Montane

Gabriele Moroni libera “Prima Linea” (9a+)

Gabriele Moroni libera Prima Linea 9a+ ©Luca Consonni. Fonte instagram Moroni

Moroni: “È stato un momento incredibile e la presenza di Alberto ha reso il tutto ancora più speciale…”

Il mese scorso, Gabriele Moroni ha liberato Prima Linea (9a+), una incredibile via chiodata dal biellese Alberto Gnerro. Nato a Cossato nel 1969,  Gnerro è un’icona dell’arrampicata sportiva europea. E’ l’uomo delle scalate a vista con oltre quattrocento vie onsight tra 1’8b e l’8b+, tra cui il primo 8b a vista al mondo da lui stesso sgradato, il primo italiano ad aver chiodato e liberato il 9a in territorio nazionale e ad aver chiuso l’8a onsight.

“Il giorno in cui Alberto Gnerro mi ha chiesto di raggiungerlo nella sua falesia ero molto emozionato – scrive il climber novarese sul suo instagram – Avevo sentito parlare della parete per anni ma non gli avevo ancora chiesto se potevo andare a vederla. Alberto è uno dei miei eroi d’infanzia, uno scalatore che ho sempre ammirato e soprattutto il più prolifico chiodatore della nostra zona. Ho scalato con lui sulle sue creazioni fin da quando ero adolescente e gli sarò per sempre grato per quello che ha fatto e fa ancora per la comunità…”.

“Ero davvero impressionato e intimidito dalla parete e da quanto fosse ripida – prosegue Moroni – Alberto mi ha indicato una linea che riuscivo a malapena a vedere…”
“E’ la prima via che ho chiodato qui, dovrebbe adattarsi al tuo stile, devi provarla!”. Lo incita Gnerro.

Dopo 20 sessioni, eccoci a questa stagione.

Appena rientrato in Italia dopo alcuni giorni a Parigi, Gabriele decide di raggiungere subito la falesia dall’areoporto per effettuare una sessione sul progetto, una delle sue migliori, nonostante non abbia riposato.

Poi, durante la settimana, Gabriele ha un giorno libero. “E’ secco, ventoso ma non così freddo – racconta Moroni – Uno di quei giorni che puoi definire “perfetto”! Mi sentivo leggero, come non mi succedeva da un po’. L’atmosfera era molto rilassata, eravamo solo io, Stefano Bianchi e Alberto. Mi sentivo molto a mio agio e supportato… Ero perfettamente connesso con ogni presa e avevo il pieno controllo del mio corpo e della mia mente! È stato un momento incredibile e la presenza di Alberto ha reso il tutto ancora più speciale…”

 

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