Continuano le frane su una delle pareti più iconiche delle Alpi
Martedì 21 gennaio, la parete Ovest dei Dru, nel massiccio del Monte Bianco, è stata teatro di una nuova frana intorno alle 13:30, la seconda in quattro mesi. “Si è staccato un volume particolarmente piccolo”, spiega Ludovic Ravanel, geomorfologo e ricercatore presso il laboratorio Edytem.
Le immagini sono impressionanti, tuttavia l’episodio non ha nulla a che vedere con il crollo (265.000 m3) che portò via il pilastro Bonatti nell’estate del 2005, lasciando una cicatrice sulla parete, ben visibile dalla valle. “In termini di posizione e volume, non è sorprendente”, spiega Ravanel. “L’unica particolarità è che avviene alla fine di gennaio”, aggiunge lo studioso.
Solitamente questo tipo di frane si verificano a fine stagione, quando il permafrost, il ghiaccio che cementa le pareti, inizia a sciogliersi. “Qui non possiamo dare la colpa al permafrost, che è spesso la causa di questo tipo di frane.”, aggiunge, ma piuttosto a ciò che il geomorfologo di Chamonix chiama “riassestamento meccanico”, causato dall’effetto della forza di gravità nei piccoli strapiombi formatisi da precedenti frane.
Fortunatamente l’incidente non ha provocato vittime, ma rappresenta un serio monito per quanti avevano intenzione di avventurarsi nel prossimo futuro sul celebre versante del massiccio. È anche possibile che alcune vie siano state interessate e danneggiate dalla frana.
Il Petit Dru (3733 m), si trova nel massiccio del Monte Bianco e svetta accanto al Grand Dru (3754 m). Insieme costituiscono l’Aiguilles du Dru o Les Drus. Fanno parte del gruppo dell’Aiguille Verte e la loro parete Nord rappresenta una delle sei classiche delle Alpi.
La guida alpina e filmmaker Sébastien Montaz-Rosset, ha filmato il crollo mentre accompagnava i suoi clienti in montagna.
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