I voli commerciali in elicottero (compresi i trasferimenti al campo base), erano stati sospesi a inizio anno dal Parco Nazionale del Sagarmatha, che ha giurisdizione sulla montagna più alta del mondo, per preservare l’ambiente, evitare l’inquinamento acustico e proteggere le imprese locali. La decisione aveva scatenato la protesta delle compagnie aeree, le quali per ritorsione avevano deciso di interrompere anche il servizio aereo di emergenza e soccorso.

Nel tentativo di risolvere la situazione di stallo,  il 24 gennaio è stata convocata una riunione delle parti interessate che si sono impegnate a finalizzare un accordo. Il Chief District Officer (CDO) di Solukhumbu Anoj Kumar Ghimire ha confermato che il servizio di emergenza sarebbe ripreso senza indugio. “Per altri voli commerciali, le parti interessate prevedono di raggiungere un accordo definitivo entro i prossimi 15 giorni”, ha affermato Ghimire.

“I voli di soccorso sono ripresi sabato per motivi umanitari”, ha dichiarato all’agenzia France Presse Pratap Jung Pandey, vicepresidente dell’Associazione degli operatori aerei del Nepal (AOAN),  L’AOAN ha precisato di aver deciso di bloccare tutti i voli all’inizio del mese, a seguito delle manifestazioni di ostilità che, a dire dei rappresentanti dell’associazione, mettevano in pericolo la sicurezza dei piloti.