Care amiche e amici,
appassionati di natura e avventura, oggi voglio intervistare un illustre collega, una guida e un ricercatore veramente stimato nei suoi campi di influenza che sono molteplici e di grandi livello. Sto parlando di Marco Colombo classe ’88 nato e vivente in provincia di Varese.
Parliamo di un eccellente naturalista, fotografo e divulgatore scientifico con laurea magistrale in Scienze Naturali, guida escursionistica AIGAE, istruttore di immersione CMAS M1.
Seguivo da tempo i suoi studi, i corsi e le pubblicazioni e così ho pensato di parlare un po’ con lui in questo spazio che oramai da 16 anni ospita vere eminenze del mondo outdoor.
Come ti sei appassionato al mondo naturale? Come e quando hai iniziato?
Ho da sempre amato gli animali, addirittura ho imparato a nuotare a 4 anni pur di andare con la maschera a vedere i pesci.
Inizialmente mi portavo un taccuino su cui disegnavo gli animali che incontravo, segnando delle note, poi all’età di 11 anni ho cominciato a scattare fotografie, in particolare diapositive.
Era un modo per portare a casa un ricordo degli incontri, che pian piano ha sostituito il taccuino. Adesso la fotografia è un mezzo per raccontare storie di biodiversità e conservazione.
Tu sei istruttore di subacquea e lavori come guida ambientale: quale o
quali tipo di ambiente naturale preferisci?
In realtà mi piacciono tutti, amo molto il bosco di latifoglie per esempio, ma anche la macchia mediterranea in primavera, le gole dei ruscelli; il mare è straordinario e ci vorrei passare più tempo possibile. Ma si possono fare incontri eclatanti in ogni ambiente, basta solo saper osservare.
Hai fatto ricerca e approfondimenti in plurimi ambienti: ci racconti 2
esempi a cui sei particolarmente legato?
Nel 2016 ho concluso un progetto di 5 anni sulla biodiversità delle acque dolci, penso sia stato un lavoro interessante perché mi ha portato nelle paludi, nella corrente impetuosa dei fiumi, ma anche dentro i laghi sotterranei, dove ho ammirato creature mitologiche.
Nel 2023, in seguito ai lockdown, ho concentrato la mia attenzione sulla biodiversità in miniatura, quella dei collemboli, microscopici invertebrati colorati che brulicano nei prati e nel suolo. Un vero safari in miniatura, come un viaggio su un altro pianeta, ma senza mai spostarsi.
Effettui corsi su molteplici focus: puoi farci una carrellata e dirci
cosa ti emoziona davvero al riguardo?
Sono appassionato di tutti gli animali e passo il tempo a documentarmi sul loro conto e, se possibile, ad osservarli in natura. Vorrei trasmettere una conoscenza equilibrata, puntuale e precisa della loro biologia, per questo realizzo regolarmente corsi sul campo, workshop e corsi online sui temi più disparati.
Tra quelli legati ai mammiferi mi stimola il corso di biologia del lupo appenninico, perchè mi “obbliga” ad aggiornarlo continuamente: dei lupi sappiamo solo che faranno qualcosa che non sapevamo. Poi ce ne sono altri, su orso e lince per esempio, ma non trascuro ovviamente ciò che è piccolo (es. serpenti, ragni, etc.) e ciò che è marino (cetacei, nudibranchi, cefalopodi…).
Cosa diresti a un ragazzo che voglia approcciarsi alla montagna?
La montagna non è un parco giochi, non sempre ci si può andare, e quando ci si va bisogna essere consapevoli del fatto che può succedere di tutto. Però sa regalare grandi emozioni.
E al mare?
Il mare insegna la rinuncia.
Cosa diresti a un ragazzo che debba scegliere un corso di laurea e stia pensando alla natura?
La laurea in Scienze Naturali mi ha dato gli strumenti per avere una forma mentis sul lavoro, e molte conoscenze generiche sugli ecosistemi. L’approfondimento personale però è importante, senza quello è come fare una maratona scalzi invece che con le scarpe adatte.
Quale sarà la tua prossima ricerca o spedizione?
Attualmente, insieme ai colleghi Bruno D’Amicis e Ugo Mellone sto ultimando un maxi progetto sulla biodiversità del Mar Mediterraneo, dove ho realizzato alcuni dei miei sogni, come nuotare con gli squali nei nostri mari.
Hai scritto anche molteplici libri, ce ne parli?
Sono cresciuto sui libri e per me realizzarne e propagare i semi della conoscenza, o almeno provarci, è un po’ il fine ultimo della divulgazione. Qualcosa che provi a rimanere, a far rallentare il lettore.
Ne ho realizzati su diversi temi (una selezione delle mie foto e dei miei lavori può essere visionata sul mio sito www.calosoma.it), mi piace ricordare quello sul tasso, animale comune ma di cui sappiamo ancora poco.
Una sorta di eroe mascherato, che durante la notte passa anche vicino alle nostre case… mi ero impuntato di fotografarlo solo di giorno, quando è molto difficile da incontrare, e dopo oltre 400 ore di appostamenti e 71mila ore di monitoraggio video multiplo in 4 anni sono riuscito a raccontare questa storia.
Raccontaci una tua avventura, così, d’istinto, ciò che viene dal cuore ora.
Una volta in immersione in un fiume ho trovato una bomba a mano inesplosa… controllando poi online ho scoperto che era un modello dismesso perché scoppiava senza preavviso!