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24 Febbraio 2025

Ambiente e Territorio · Cultura · Insight · Resto del Mondo

L’urlo del ghiacciaio: è di Sebastião Salgado il manifesto del 73. Trento Film Festival. Argentina Paese ospite.

Manifesto del 73 Trento Film Festival - Sebastiao Salgado

Il manifesto del 73 Trento Film Festival – Sebastiao Salgado

L’urlo del ghiacciaio: è di Sebastião Salgado il manifesto del 73. Trento Film Festival, in programma a Trento dal 25 aprile al 4 maggio.

Nell’Anno internazionale per la conservazione dei ghiacciai, il Trento Film Festival mette questo tema al centro della sua metaforica macchina da presa, dedicandogli il manifesto della 73a edizione, e affidando il compito a uno dei più importanti artisti viventi, il fotografo brasiliano Sebastião Salgado. Proprio un ghiacciaio, quello di Kluane Park in Canada, è appunto il soggetto della fotografia scelta da Salgado per il manifesto del 73. Trento Film Festival.

Oltre ad aver firmato il manifesto del Festival, Sebastião Salgado sarà protagonista di una delle mostre più attese in Italia nel 2025: Trento Film Festival, Mart e MUSE, hanno infatti unito le forze per portare in Trentino il nuovo grande progetto espositivo di Salgado, dal titolo appunto Ghiacciai, che sarà ospitato nelle prestigiose sedi del Mart di Rovereto (dal 12 aprile al 21 settembre 2025) e del MUSE di Trento (dal 12 aprile all’11 gennaio 2026).

Era dal 2004 che il Trento Film Festival non sceglieva una fotografia per il suo manifesto ufficiale: anche in quell’anno, pur con una foto di repertorio di Vittorio Sella, scattata nel 1909, al centro della scena c’era un ghiacciaio, il Goldwin – Austen, alla base del K2.

«Se le montagne sono delle vere e proprie sentinelle dei cambiamenti climatici in corso, i ghiacciai sono gli indicatori migliori per monitorarne la drammatica evoluzione. Un gruppo internazionale di ricercatori, tra cui esperti dell’Istituto di scienze polari del Consiglio nazionale delle ricerche, ha studiato l’evoluzione al 2100 della linea di equilibrio dei circa quattromila ghiacciai situati nelle Alpi: i dati raccolti hanno evidenziato che entro fine secolo potremmo perdere dal 69% al 92% dei ghiacci alpini, a seconda dello scenario che si verificherà» ricorda Mauro Leveghi, presidente del Trento Film Festival.

«Per questo motivo era importante che il Festival onorasse l’Anno internazionale per la conservazione dei ghiacciai, voluto dall’ONU, e non poteva esserci modo migliore di farlo: Sebastiao Salgado è infatti un intellettuale e un artista tra i più noti al mondo, capace con le sue fotografie di raccontare a milioni di persone i profondi cambiamenti sociali e ambientali che in questi decenni stanno trasformando il Pianeta. Dopo alcuni manifesti ispirati ai colori della speranza, con il suo scatto Salgado ci mette davanti agli occhi la dura realtà: in un bianco e nero che drammatizza ancora di più un’immagine già carica di tensione, la lingua del ghiacciaio sembra parlarci, o meglio, sembra urlare la sua sofferenza».

«Portare Salgado a Trento, per un progetto così articolato e complesso, è un sogno che si realizza» racconta la direttrice del Festival, Luana Bisesti. «È da diversi anni, infatti, che lavoriamo per coinvolgere il grande fotografo, e ci siamo finalmente riusciti: siamo oltremodo orgogliosi di essere riusciti a farlo lavorando in sinergia con i più importanti attori della cultura e della scienza in Trentino, Mart e MUSE, all’insegna di quello spirito di collaborazione che da sempre contraddistingue il Trento Film Festival».

Per quanto riguarda “Destinazione…” – la sezione del Trento Film Festival che dal 2011 propone eventi e proiezioni dedicati alla cinematografia e alla cultura di altri Paesi e aree geografiche – quest’anno la scelta si è orientata sull’Argentina, un territorio che ha sviluppato un profondissimo legame con il Trentino.

Sono state comunicate infine le date dell’edizione di Bolzano – realizzata grazie alla collaborazione con il Comune di Bolzano, la Provincia autonoma di Bolzano – Alto Adige, la sezione di Bolzano del CAI e tanti altri partner locali – con il tradizionale appuntamento primaverile dal 3 al 7 giugno e con la seconda fase autunnale il 22 e 23 ottobre 2025.

Chi è Sebastião Salgado

 Sebastião Salgado (Fernando Frazão/Agência Brasil - Wiimedia Commons)

Sebastião Salgado (Fernando Frazão/Agência Brasil – Wiimedia Commons)

Sebastião Salgado (nato nel 1944 in Brasile) è uno dei più influenti fotografi documentaristi contemporanei, noto per la sua straordinaria capacità di raccontare, attraverso immagini in bianco e nero di grande potenza visiva, le condizioni umane e i cambiamenti ambientali.

Dopo una formazione in economia, ha iniziato la carriera fotografica negli anni ’70, lavorando per agenzie prestigiose come Magnum Photos prima di fondare, nel 1994, insieme alla moglie Lélia Wanick Salgado, l’agenzia Amazonas Images. I suoi progetti fotografici esplorano le disuguaglianze sociali, la povertà, le migrazioni e l’impatto dello sfruttamento umano sull’ambiente.

Tra le sue opere più celebri ci sono Workers (1993), che documenta la vita dei lavoratori in condizioni estreme, Exodus (2000), dedicato alle migrazioni globali, e Genesis (2013), un inno alla bellezza incontaminata della Terra. Profondamente impegnato nella conservazione ambientale, Salgado ha anche avviato un importante progetto di riforestazione in Brasile, l’Istituto Terra, che ha contribuito a ripristinare migliaia di ettari di foresta pluviale. Il suo lavoro, denso di empatia e sensibilità, invita a riflettere sulle fragilità del nostro pianeta e sull’urgenza di adottare un approccio più sostenibile e rispettoso verso la natura e le comunità più vulnerabili.