Perché un libro sulle cenge?
“Perché una guida sull’argomento specifico mancava – precisa l’autore, Vittorino Mason, – ma soprattutto perché l’alpinismo orizzontale, l’andare di traverso, può far vivere incredibili avventure ed emozioni quanto quello verticale”.
Il libro, in uscita a metà febbraio per l’editore Panorama, raccoglie 56 vie orizzontali nelle Dolomiti, illustrandone il fascino irresistibile.
Mason, racconta così queste sporgenze pianeggianti in parete:
… Linee aeree orizzontali, a volte continue, che cingono, fasciano una montagna come un solco della fronte, altre discontinue che vanno ad interrompersi nel vuoto, magari in piena parete. Cenge sottili, strette, incerte, altre belle comode, larghe tanto da passarci con un carro; ardite corsie sospese tra pareti che da lontano o dal basso, sembrano insormontabili e che poi, con un po’ di mestiere, coraggio ed esperienza, trovi spesso facilmente percorribili.
Queste vie trasversali, che a volte si presentano insidiose, con pochi appigli, roccia friabile e passaggi esposti e vertiginosi di II o III grado, sono il lasciapassare, la chiave logica che apre le porte a traversate che altrimenti non sarebbero possibili: la continuità di una progressione, il collegamento da monte a monte, da cima a cima sarebbero impediti.
Sono linee ardite, per amanti dell’esposizione e del vuoto e, a volte, per acrobati dell’aria. Camminamenti segnati solo da ometti o tagli di mughi, nel più dei casi solo traccia di passaggio accompagnata da qualche vecchio cordino rimasto a penzolare e a dirti che sei nella via giusta.
Cenge che, nella loro selvaggia bellezza e nell’iperbole di altezze rocciose, non hanno nulla di che invidiare alle vie verticali. Sì, perché mentre in queste ultime la corda garantisce e infonde una certa sicurezza, in quelle orizzontali, spesso da slegati, le cose cambiano totalmente.
Ci vuole preparazione, esperienza, abitudine al vuoto, dimestichezza con i terreni friabili, con quei passaggi all’apparenza facili, ma che poi si rivelano infidi, difficili, perché le mani e i piedi non trovano maniglie, ma minuscole tacche e appigli, non sempre solidi, a volte solo rughe di roccia.
Il libro propone molte tra le più belle cenge dolomitiche nella speranza che questi itinerari continuino ad essere percorsi, vissuti e ricordati; solo così rimarranno vive le tracce, la memoria e il ricordo di coloro che per primi scoprirono le vie d’accesso e poi ebbero il coraggio e l’ardire di avventurarsi, proprio come abbiamo fatto noi.
“IL LIBRO DELLE CENGE”
56 vie orizzontali nelle Dolomiti
Autore: Vittorino Mason
Casa Editrice: Panorama, Trento – In uscita a metà febbraio 2013
Pagine: 304 pagine, 266 ill. a colori, brossura
Prezzo di copertina: 28,00 €
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