Distacco di un’enorme parete di roccia dolomitica larga 300 metri e di 400 metri di altezza nel gruppo Sorapis-Croda Marcora, nel comune di Cortina a 3.150 metri di quota.
Sul posto, per i rilievi, stanno operando gli uomini del Soccorso Alpino Forestale di Auronzo di Cadore. Altro personale sta effettuando ulteriori controlli con l’ausilio di un elicottero. Il distacco potrebbe essersi verificato nelle prime ore della mattina (fonte ADN Kronos).
E’ stato causato dalle oscillazioni della temperatura tipiche dell’autunno, il crollo della grande parete di roccia sul Sorapis. ”Crolli di questo tipo sono abbastanza normali sulle Dolomiti’‘, ha dichiarato il geologo Ganriele Scarascia Mugnozza, dell’università Sapienza di Roma. I cambiamenti di temperatura che avvengono dal giorno alla notte fanno continuamente espandere e contrarre la roccia, fino a provocarne la rottura.
Anche per il geologo Antonio Brambati, dell’università di Trieste, ‘‘crolli di questo tipo non sono nuovi sulle Dolomiti, come testimoniano di detriti di falda ai piedi delle pareti rocciose”. Tra le possibili cause potrebbero esserci micro-terremoti, ma alla sala simica dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) non risultano terremoti nella zona avvenuti nelle ultime ore.
L’ipotesi più probabile resta quindi quella delle sollecitazioni esercitate sulla roccia dal continuo dilatarsi e restringersi causato dalle variazioni di temperatura. Il fenomeno si chiama ”termoclastismo’‘, ha spiegato Scarascia Mugnozza. ”E’ una dinamica normale in contesti montuosi con pareti ripide’‘, ha osservato. ”Siamo a fine estate e fenomeni di espansioni e contrazione della roccia sono comuni, considerando che in questo periodo dell’anno la temperatura di abbassa nella notte avvicinandosi allo zero, mentre si alza durante il giorno a causa dell’insolazione” (fonte: ANSA).
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