MENU

30 Aprile 2007

Cult · Interviste · Cultura

MOUNTAIN BLOG SPECIALE TRENTOFILMFESTIVAL Audio-intervista al Presidente generale Annibale Salsa

TrentoFilmFestivalFino al 5 maggio prossimo Trento è la capitale del cinema e della cultura di montagna grazie al TrentoFilmFestival – Montagna Esplorazione Avventura, giunto quest’anno alla 55^ edizione, con l’annessa Montagnalibri, Rassegna dell’editoria di montagna (21^ edizione).
Il Club Alpino Italiano insieme al Comune di Trento è socio fondatore di questo storico Festival – a cui quest’anno è dedicato il bollino associativo – e che fino ad oggi ha visto passare i più grandi nomi dell’alpinismo italiano e internazionale, oltre a grandi interpreti della montagna in tutte le forme artistiche: dal cinema alla letteratura, alla musica e alle arti figurative. Per il terzo anno consecutivo direttore artistico del Festival è il regista Maurizio Nichetti, che ha saputo integrare la manifestazione sempre più con le diverse risorse che la città offre, coinvolgendo diverse istituzioni e realtà culturali, e facendo dell’evento una proposta capace di avvicinare al mondo della montagna anche chi non ne fà già parte. Oggi il TrentoFilmFestival è una kermesse di appuntamenti di alto livello culturale che a partire dalle proiezioni e dalle serate a tema alpinistico coinvolge tutta la città con mostre, incontri letterari, tavole rotonde, incontri con personaggi.

E a proposito di incontri, proprio in occasione dell’inaugurazione di Montagnalibri abbiamo incontrato e intervistato Annibale Salsa, scambiando con lui alcune impressioni sul Festival, sui nuovi mezzi di comunicazione e… sul significato dell’avventura ai nostri giorni.

Ascolta l’intervista ad Annibale Salsa (3.2Mb,3’58") >   [audio:https://www.mountainblog.it/audio/Salsa240407.mp3] 

Il diario del TrentoFilmFestival su Trento Blog (network Blogosphera) >

4 Responses to MOUNTAIN BLOG SPECIALE TRENTOFILMFESTIVAL Audio-intervista al Presidente generale Annibale Salsa

  1. Piero Carlesi ha detto:

    Sono uno degli appassionati alpinisti e soci Cai che da decenni frequenta con entusiasmo e passione il Festival di Trento.
    Quest’anno però sono rimasto molto perplesso e deluso per il Gran Premio assegnato dalla giuria internazionale al film “Primavera in Kurdistan”.
    E’ un’opera girata al seguito di un gruppo di guerriglieri (e guerrigliere soprattutto) del Pkk, che combattono per l’autonomia dei Curdi contro l’esercito turco.
    A prescindere dalle ideologie – si può essere pro o contro tale guerra di liberazione, e non è questa sede per discutere ciò – ritengo che questo film, chiaramente politico, non avrebbe dovuto concorrere al Festival di Trento, che è una rassegna dedicata ai film di montagna, di esplorazione e di avventura. Qui invece la montagna fa solo da sfondo a una vicenda umana e politica ben diversa.
    Il film non doveva essere ammesso al concorso. Invece lo è stato e ha pure vinto il massimo premio.
    Temo che il messaggio finale per l’opinione pubblica sia che il Festival di Trento – e indirettamente il CAI che è uno dei suoi soci fondatori – per lo meno “strizzi l’occhio” o, peggio, appoggi, il terrorismo e la guerra a una nazione che è comunque alleata del nostro Paese in quanto appartenente alla Nato, e pure in trattativa per entrare nell’Unione Europea.
    Una seria “gaffe” che era veramente da evitare e sono molto dispiaciuto che sia successo. Per il bene del Festival di Trento e in primis dello stesso CAI, che certamente non fanno una bella figura. E spero che non si giunga all’incidente diplomatico…
    Piero Carlesi

  2. Luigi Ceratto ha detto:

    Ben venga l’incidente diplomatico,allora.Perchè a me pare che l’unico che fa politica qua,sia chi dice che la tal nazione è nostra alleata,membro della NATO,e in procinto di entrare nell’Unione Europea(e questo almeno speriamo di evitarlo).Quanto al preteso terrorismo,poi,non altrimenti,credo,la “controparte” chiamava i resistenti ebrei del ghetto di Varsavia.Luigi Cesare Ceratto

  3. Fabio Iacchini ha detto:

    Il festival e’ stato molto interessante, la via del cobra e’ impressionante!!!!! Per la prossima edizione vorrei presentare il materiale che sto’ caricando sul mio sito…..vedere per credere….

  4. Franco Giacomoni ha detto:

    Concluso il TrentoFilmfestival con soddisfazione di tutti, lasciato passare un tempo che permetta di non avere una visione schiacciata sull’evento, mi sia permesso portare alcune riflessioni e proposte che credo possano essere condivise da chi, al TrentoFilmfestival, guarda sempre con attenzione e affetto.
    Condividendo l’osservazione (o la critica) riguardante l’eccessivo addensamento degli appuntamenti, fenomeno difficilmente modificabile, credo sia necessario che, almeno alcune delle occasioni di confronto abbiano, oltre alla presentazione delle tesi, anche una conclusione.
    Mi riferisco, ad esempio, al dibattito “Rifugi di storie”. Dopo gli interventi di Jellici, Bonapace e Maestri, il tema avrebbe meritato, tenuto conto della sua attualità, della sua urgenza e della presenza di molti gestori, una risposta, una proposta, l’indicazione di una direzione di marcia.
    La seconda osservazione riguarda il confronto tra alpinisti, tanto richiesto e poco ascoltato.
    Non si tratta delle serate evento, affidate a personalità alpinistiche importanti, la struttura delle quali esclude, di per sé, il dibattito. Si tratta invece di individuare, doverosamente, dei momenti in cui l’alpinismo trentino, italiano, mondiale possa confrontarsi su “temi sensibili” per l’alpinismo.

    Senza pretese di saper interpretare tutta la domanda che viene dal mondo degli alpinisti, mi permetto di offrire alcuni spunti che potranno essere ampliati da chi è interessato a queste proposte.

    ü Il riscaldamento del pianeta non è neutro per la montagna. Possiamo discutere come affrontare la modifica profonda dei ghiacciai e pareti, la sparizione di vie, l’impraticabilità di percorsi, traversate, salite storiche, la necessità di una comunicazione immediata ai fini della sicurezza?
    ü La corsa commerciale agli 8000 ha raggiunto il suo vertice o il degrado, l’assenza di etica e umanità non trova più argini?
    ü La preoccupante “ignoranza” della storia dell’alpinismo tra i giovani è un segno di cui dobbiamo preoccuparci e porvi rimedio con tutte le Agenzie formative che abbiamo a disposizione (Corsi e Scuole del CAI, Guide Alpine, alpinisti dotati d’influenza ). Altrimenti il rischio è quello di trovarci delle generazioni sradicate dalla storia, mutuando anche nell’alpinismo quanto succede nella società cosiddetta globalizzata, dove l’importante è l’adesso, ora, consumare, buttare via.
    Sono certo che Presidenza e Direzione del Trentofilmfestival sapranno valutare con attenzione quello che vuole essere un contributo a far sì che uno dei più significativi momenti di incontro dei mondi della montagna venga sempre più apprezzato e frequentato.

    Franco Giacomoni

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *