ICE CLIMBING WORLD CUP UFA, RUSSIA
Nella tappa conclusiva della Coppa del Mondo di arrampicata su ghiaccio, valevole anche come Campionato Europeo, la vittoria è andata agli atleti di casa Maxim Tomilov e Maria Tolokonina, che si sono anche aggiudicati la vittoria in classifica generale.
L’italiana Angelika Rainer, quinta, ha conquistato un ottimo secondo posto in classifica generale che, dopo una stagione ricca di successi anche al di fuori delle gare, la ripaga degli sforzi fatti e dei duri allenamenti. “Sono veramente soddisfatta di questo podio in coppa del mondo” dice Angelika “dopo Helmcken falls e le altre vie di misto non è stato facile mantenere la forma anche per le gare, ma ci sono riuscita, e per questo ringrazio gli amici che mi hanno sostenuto”.
Terzo gradino del podio alla fortissima koreana Shin WoonSeon, nonostante il suo settimo posto in questa gara. La vittoria di tappa è andata alla russa Tolokonina, seguita delle compagne di squadra Filippova e Gallyamova.
La gara maschile è stata dominata dai due fratelli Tomilov, Maxim primo e Alexey secondo, terzo posto invece per il coreano Park Heeyong. In classifica generale Maxim si è aggiudicato la Coppa del Mondo mentre il fratello è salito al terzo posto; secondo il Koreano, che nulla ha potuto contro i due agguerriti avversari.
SPEED
La gara Speed è stata vinta dalla russa Ekaterina Feoktistova e dal suo compagno di squadra Ivan Spitsyn; la classifica generale invece ha visto primeggiare Nikolay Kuzovlev e Maryam Filippova.
LA TAPPA DI UFA (RUSSIA)
Per la prima volta il circuito dell’Ice Climbing World Cup è sbarcato a Ufa, una città molto fredda, 1500 km a est di Mosca, ma qui ad aspettare gli atleti c’era una struttura particolare, non la consueta parete di lead, ma una boulder, completamente “total dry”, nonostante le temperature costantemente sotto zero.
I tracciatori russi hanno creato quindi una serie di blocchi da risolvere, niente di esplosivo o di massimale come i Boulder che di solito si vedono in arrampicata sportiva, ma una serie di passaggi tecnici, molto particolari che si susseguivano, con vie che avevano anche più di venti prese. Purtroppo tale format non è stato ben digerito da nessuno al di fuori dei locals che invece hanno fatto piazza pulita degli avversari riempiendo totalmente i podi maschili e femminili, eccezione fatta per il terzo posto del Koreano Park.
Rendiamo merito a questi atleti russi ed alla loro federazione che investe molto in strutture e gare nazionali che sarebbero certamente apprezzati anche negli altri paesi Europei, se ci fossero. Purtroppo non è facile reperire risorse per costruire nuove strutture e creare squadre di atleti, anche giovani, basti pensare che le uniche due strutture adatte alle competizioni internazionale ed aperte anche al pubblico sono quelle di Rabenstein in val Passiria e quella di Champagny in Francia, anche se purtroppo sono agibili solo per qualche settimana durante il periodo invernale. La speranza è che, come successo per l’arrampicata sportiva, il futuro dell’ice climbing sia più roseo e che ci siano sempre più ragazzi che iniziano questo sport alternandosi tra cascate e gare, così che un giorno qualcuno possa investire e creare sempre più strutture.
Marco Servalli
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