MENU

24 Agosto 2014

Uncategorized · Christian Roccati

Coralli

Altra giornata, altri colori.

Dopo una nottata a correggere l’ultimo libro e a pensare, a pensare molto, dopo gli articoli, i meeting, successivamente a tante cose, finalmente un momento per me.

Immersione, ancora una volta. Mare violento, esattamente come dev’essere l’acqua, e via, 40 minuti per arrivare a Portofino. In barca regna il buon uomore. Resto assorto nei miei pensieri portando la mia mente molto lontano, mentre i miei occhi veleggiano sui crinali su cui ho corso per mille crepuscoli, osservando il mare su cui ora plano.

Il buon Daniele sfotte e nemmeno me ne accorgo. Son rilassato, quasi fuori dal gommone, e lui scherza come se fossi esente da gravità a dispetto dei metri d’onda In realtà son comodo, tutto qui. Mi dice che in Egitto, quando andremo a immergerci insieme, prenderà la criptonite… Se mi taglia la barba di notte perdo la forza… e lo sfottò continua. Daniele è un compagno affidabile, preciso, simpatico, davvero raro.

Scendiamo e in un minuto son pronto, con la meticolosità dell’iniziato, aspetto, poi si scende a 30. Osservo le colonie di polipi nei coralli, cernie e banchi di castagnole. Mi passa davanti al volto un animale che non conosco: sembra un granchio uscito da una conchiglia, grosso come un pugno. Inseguo con monopinnata una sarpa, come un bimbo vortico di gioia.

Scorgo Michele che perde aria dal secondo stadio, glielo segnalo ma non riesco a farmi capire così scrivo. Accade di tutto sul fondale e io mi chiedo a ripetizione come sarebbe viverci. Non vorrei esser un alga anche se sarei stato un buon abete. Ma come sarebbe essere un piccolo barracuda o un grande squalo? Detto da noi che siamo spesso cellule in colonie coralline senza sinergia, è buffo. Forse sono loro che dovrebbero domandarsi come sia esser noi.

Riemergo e mi godo il viaggio di ritorno. Sono con gli altri, ma sono solo.
Sono solo, ma qualcuno non mi ha mai abbandonato, nella mia mente, mai, nemmeno per un istante.
Arrivo a terra e incomincia la festa, ma mi chiedo se mai fosse finita.

Poi lascio il gruppo e torno… ma non a casa. Vado tra le palme… e piazzo la mia nuova slack line. Eseguo, testo, mi alleno. Oggi niente divertimento, solo spirito.

Poi torno davvero, e mi guardo intorno. Ecco i grandi coralli di cemento: preferisco gli originali.

Christian Roccati
SITOFACEBOOK

Tags: