Non è stata una delle tante imprese che fanno alzare di colpo la notorietà di un già quotato alpinista, ad accendere – in questo caso – l’interesse dell’autrice per la storia di un arrampicatore americano, diventato il soggetto di questo suo volume. A dirigersi verso di lui è stata inizialmente soltanto un’irresistibile curiosità che aveva preso piede per un nome che stava da tempo ricorrendo nell’ambiente della montagna a lei familiare, e per il fatto soprattutto che questo nome venisse ripetuto senza avere una vera storia alle spalle.
Gary Hemming del resto, pur forte di straordinarie qualità alpinistiche, riconosciute ed apprezzate dai suoi stessi colleghi, dopo una vita frenetica e purtroppo tanto breve, non sembra aver lasciato un’impronta di considerevole importanza nella storia dell’alpinismo.
Se però consideriamo l’alpinismo nel suo duplice aspetto uomo-montagna, troviamo che il libro di Mirella Tenderini propende nettamente ad approfondire il primo termine del binomio, e per questo si butta a capofitto alla ricerca biografica degli elementi esistenziali che hanno caratterizzato la movimentata vita dell’alpinista americano scomparso nel 1969, a soli 35 anni.
Un’esistenza eccitante ed una morte tragica e misteriosa hanno messo a dura prova la ricostruzione storica in cui l’autrice si è addentrata, ricavandone egregiamente una vicenda che, proprio perché profondamente umana, conserva intatto il suo interesse e la sua attualità, anche se viene letta a distanza di 45 anni dalla morte del protagonista e a 22 anni dalla prima edizione dello stesso volume.
Renato Frigerio
“GARY HEMMING – IL RIBELLE DELLE CIME”
Autore: Mirella Tenderini
Edtore: Alpine Studio, Lecco – 2014
Collana: I Classici
Pagine: 206
Prezzo di copertina: 14,00 €
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