GLORY TRAIL: 50 KM DI CORSA, DA SOLI O IN STAFFETTA, DAL PIAVE AL GRAPPA
Il prossimo 8 agosto si terrà dal Piave al Grappa il “Glory Trail“, 50km di corsa, da soli o in staffetta, lungo i sentieri e a ridosso delle trincee che sono state teatro di alcuni dei momenti più sanguinosi della Grande Guerra.
Il trail, è stato presentato questa mattina nella sede dell’Unione montana Feltrina.
Erano presenti il presidente dell’unione Federico Dalla Torre con i sindaci Serenella Bogana (Alano di Piave) e Dario Scopel (Seren del Grappa) e l’assessore allo sport di Alano Angelo Zancaner, gli organizzatori Ivan Piol e Gianpietro Slongo rispettivamente presidente e vice della società Dolomiti Psg.
Nella ricorrenza dei 100 anni dalla fine della Grande Guerra, ad un gruppo di sportivi nati e cresciuti a contatto quotidiano con i ricordi di questo momento storico, sembrava quasi un impegno doveroso trovare un progetto che coniugasse la storia con lo sport e l’ambiente, sull’onda delle emozioni che il 2015 porterà in Italia e nel mondo.
“Glory Trail prende spunto da un fatto veramente accaduto la notte prima della famosa battaglia di Caporetto, quando i soldati in trincea chiesero ai superiori di poter andare per un’ultima volta prima del combattimento – ha spiegato Ivan Piol – di notte corsero fino ad Alano e prima dell’alba tornarono in trincea sempre di corsa portando con sé i ricordi delle famiglie e qualche cosa da mangiare per i commilitoni. Per molti fu la corsa dell’addio. Quella stessa corsa che noi proponiamo agli atleti oggi di fare in un momento di pace, non dimenticando chi quella pace l’ha guadagnata per noi”.
IL PERCORSO
Il Glory Trail si snoderà dal parco del Piave a Fener lungo gran parte della linea del fronte, passando a ridosso delle trincee del Monte Palon (mai dentro per rispetto di chi ha dato la vita in quei cunicoli) e sui sentieri che si sviluppano fino all’Ossario di Cima Grappa, arrivati al rifugio in cima chi correrà in staffetta potrà darsi il cambio con il compagno di gara e proseguire fino al Forcelletto e ancora giù fino all’arrivo in piazza a Seren del Grappa. Un totale di circa 50km per un dislivello totale di circa 2.700mt.
LOGISTICA
Due le zone logistiche dell’evento: il parco del Piave di Fener dove il venerdì 7 agosto saranno consegnati i pacchi gara, ci sarà la “cena del soldato” con un’area espositiva anche di carattere storico e dei momenti di ricostruzione storica di alcuni episodi che hanno caratterizzato la Grande Guerra tra Alano e il monte Grappa. Poi il sabato, giorno della gara, tutto si sposterà tra Seren del Grappa e Rasai, dove ci saranno traguardo e zona pasta party, spogliatoi e docce.
Il progetto ha l’ambizione di arrivare a coinvolgere tutte le 12 nazioni che inviarono soldati a combattere sul Grappa durante la Prima Guerra Mondiale.
Le iscrizioni sono aperte.
UN PO’ DI STORIA: LA CORSA DELL’ADDIO
Novembre 1917 Monte Grappa. Le truppe italiane in ritirata, si assestarono sulla nuova linea difensiva, mentre incombeva l’avanzata degli austro-tedeschi, che avevano sfondato a Caporetto. In quei frangenti, molti soldati transitarono con i propri reparti, passando vicino ai loro paesi. Non c’era tempo per fermarsi, un saluto e via. Ma al calar della sera, con un permesso sulla parola, molti soldati scesero a trovare i loro familiari, ma c’era poco tempo, bisognava correre!
E con il cuore che batteva forte, giù per i pendii e i boschi, per passare poche ore con i propri cari, per un’ora d’amore fuggente forse l’ultima, prima di morire fermando gli invasori. E poi il ritorno: salite in corsa, per tornare in tempo mantenendo la parola, magari con del cibo per i compagni rimasti. Correre per amare, correre per lottare, correre per la gloria.
-Giovanni Rech, di Seren del Grappa, padre di 3 bambine, fece la sua ultima corsa verso il monte Tomatico, dopo aver trascorso la notte in famiglia. Apri per primo il fuoco contro gli austriaci, morendo poi sotto la croce gettando indietro le bombe a mano avversarie.
-Celeste Spadarotto di Quero, scenderà al paese a salutare i genitori. Sopravvissuto alla guerra, tornerà trovando il paese distrutto ed entrambi i genitori morti.
-Vincenzo Colognese di Montebelluna, medaglia d’argento, morto mentre correva lungo le trincee del Monte Valderoa, a soccorrere e rincuorare i compagni feriti.
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