“A TU PER TU” RIPRENDE GIOVEDI’ 4 FEBBRAIO CON UN GIOVANE ALPINISTA FRANCESE: YANN BORGNET
Messo in disparte il breve intervallo invernale, ritornano a Bevera di Sirtori (LC), presso DF Sport Specialist, le applaudite serate con i grandi dello Sport. Ad inaugurarne la ripresa arriva da Nizza un giovane alpinista francese, che pur trovandosi negli anni più verdi della vita, 25 anni non ancora compiuti, il prossimo 4 febbraio darà un’esauriente dimostrazione delle sue eccezionali doti.
Per chiarire in partenza che concetto lui abbia dell’alpinismo, diremo subito che si tratta sì di un giovane aperto ad ogni innovazione nell’arrampicata, ivi compreso il progresso tecnologico nel campo dell’attrezzatura e dell’abbigliamento. Nello stesso tempo però Yann Borgnet, è di lui che stiamo parlando, ha un occhio di riguardo e di invidiosa ammirazione per i grandi nomi degli alpinisti del recente passato. Lo possiamo vedere anche semplicemente dal titolo che ha dato alla sua serata “Tra terra e cielo”, lo stesso titolo di una famosa serata dell’indimenticabile Gaston Rèbuffat. Ma è soprattutto nella scelta delle montagne e nella forma in cui pratica il suo alpinismo che Yann manifesta quanto sia sempre affascinato dalle vicende di coloro che lo hanno preceduto.
Aveva soltanto 19 anni quando si fece notare aprendo “Direct Ice” sull’Aiguille de Roc al Monte Bianco, una via di 350 m, WI5+, M6/7. A pochi mesi di distanza, sempre nel 2010, come omaggio a Walter Bonatti, firmava con Christophe Dumarest la “Trilogie Bonatti”, concatenando in sei giorni le sue vie sulle Grandes Jorasses (Sperone Whymper, via Bonatti-Vaucher, 1964), sul Grand Capucin (via Bonatti-Ghigo, 1951) e sul Pilastro Rosso di Brouillard (via Bonatti-Oggioni, 1959). Merita un cenno anche l’altro concatenamento, realizzato insieme a Robin Revest, con la salita in tre giorni delle Nord del Pelvoux, del Pic Sans Nom e dell’Ailefroide, nelle Alpi del Delfinato.
Potremmo proseguire elencando le prestigiose tappe della sua rincorsa sulle numerose vie classiche, scalate insieme all’amico Yoann Joly, dal febbraio al luglio 2015, per realizzare l’Alpine Line Project, la traversata integrale delle Alpi da Ovest a Est, senza ricorrere a mezzi motorizzati e ispirandosi a Patrick Bèrhault. Preferiamo però soddisfare la curiosità di chi attende la sua serata, dandone spazio al tema, che risulta particolarmente interessante per la varietà degli ambienti presentati e per il modo del tutto personale con cui Yann affronta le salite. L’altissimo livello che lui ha raggiunto non offre infatti l’impressione di un grado eroico, in quanto appare come un’esperienza vissuta con il sorriso, quasi fosse un divertimento, combinato con l’emozione di vivere a contatto con la natura, e che spesso può concludersi perfino con la discesa in parapendio.
La serata si articola praticamente in tre diversi momenti, a partire da un video di 20 minuti sulle tracce di Riccardo Cassin, di cui ripete le sue mitiche vie dalle Dolomiti alle Alpi Occidentali, e offrendo una speciale sorpresa per i lecchesi che lo potranno ammirare in azione sul Pizzo d’Eghen, nel gruppo delle Grigne.
Un secondo momento, dalla durata di 7 minuti, consentirà di osservare Yann sulle pareti calcaree nel massiccio francese del Vercors, vissuto in un’intensa giornata di arrampicata insieme a Christophe Dumarest.
Lo troveremo negli ultimi 30 minuti, ancora in un video spettacolare, ai confini orientali d’Europa, alle prese con le sue più alte montagne, dove al Caucaso, che si estende tra il Mar Nero a Ovest e il Mar Caspio a Est, lui e quattro suoi amici sono stati protagonisti di un’avventura indimenticabile sulle cime e tra la gente della Georgia.
Scopriremo nell’insieme di questi tre episodi l’avvincente naturalezza di un ragazzo letteralmente instancabile, a cui tutto sembra facile, salvo poi renderci conto del reale spessore delle sue scalate.
Yann Borgnet non mancherà di farci divertire e sognare, facendoci trascorrere una di quelle serate che non contemplano un attimo di noia o sonnolenza, ma che ci lasceranno purtroppo con il rimpianto di essere volata via troppo frettolosamente: ma che certamente non potrà essere troppo presto dimenticata.
Renato Frigerio
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