ACCADEMICI DEL CAI ALLA SOSAT PER IL QUARTO INCONTRO CULTURALE
Il 5 febbraio a Trento, saranno ospiti nella casa della Sezione Operaia della Società degli Alpinisti Tridentini, allestita come un rifugio di montagna, gli Accademici del Club Alpino.
Racconterà la storia dell’accademico trentino Edoardo Covi, anch’egli accademico, alpinista della Sosat e referente per il gruppo dei trentini, con altri membri del prestigioso Club.
IL CLUB ALPINO ACCADEMICO ITALIANO
Il Club Alpino Accademico Italiano venne costituito a Torino nel 1904 con il concorso dei gruppi di alpinisti senza guide: torinese, ligure e valsesiano. Nel 1930 il Club degli accademici italiani venne sciolto per disposizione governativa, dal regime fascista, nell’ambito di una riorganizzazione delle associazioni sportive e i soci furono aggregati alle sezioni del Cai di appartenenza.
Nel 1931 il nuovo presidente del Club alpino italiano Angelo Manaresi ricostituì il gruppo degli accademici come sezione autonoma dello stesso Cai, con un nuovo statuto. Nel 1931 ne facevano parte 205 membri suddivisi in 8 gruppi nelle città di: Torino, Milano, Trento, Bolzano, Belluno, Venezia, Trieste, Roma. Fu quella l’epoca d’oro del sesto grado, con molti alpinisti trentini che vennero ammessi all’accademico, la massima onorificenza, per un alpinista dilettante. Tra gli scalatori trentini: Pino Prati, Giuseppe Bianchini, Vittorio Emanuele Fabbro, Celso Gilberti, Luigi Miori, Fausto Susatti, Renzo Videsott; Giorgio e Paolo Graffer, Matteo Armani, Gino Pisoni, Marino Scenico, Cornelio Fedrizzi, Ettore Gasperini Media, Pino Fox, Armando Aste, Guido Leonardi, per citare solo alcuni tra i più famosi di quel periodo. Dopo la seconda Guerra Mondiale l’accademico riprese la sua attività con una costante crescita e con l’impegno nella salvaguardia dell’etica alpinistica puramente dilettantistica e dell’ambiente montano.
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