ADAMELLO ULTRA TRAIL. IL CUNEESE MAURO GIRAUDO PRIMO AL TRAGUARDO DELL’EDIZIONE ZERO
Se l’albo d’oro racconterà dell’epica vittoria del cuneese Mauro Giraudo sull’altoatesino Alexander Rabensteiner, negli occhi e nella mente di chi ha vissuto in prima persona l’edizione zero dell’Adamello Ultra Trail, resteranno come flash indelebili il sofferto ritiro dello skyrunner di casa Dino Melzani dopo una gara condotta al comando per circa 100km e la consapevolezza per chi ha resistito sino alla fine di avere portato a termine una vera e propria impresa. Già impresa, come quella di Matteo Bertoli che giunto a Vezza a gara iniziata è comunque voluto partire con un gap di 1h20’. Spinto dalla voglia di chi vuole esserci, in sola mezza giornata ha guadagnato posizione su posizione, conquistando la quarta piazza.
Il percorso volutamente non era dei più tecnici, ma 10.500 m di dislivello positivo non sono certo pochi. Prova ne è che i cancelletti hanno fatto selezione. Chi però è riuscito a dosare le energie completando questo anello ricavato all’interno di 2 parchi nazionali si è regalato un passaggio baciato dal sole sulle rovine di Cima Rovaia, un tramonto dai magici colori, proprio ai piedi del Tonale, alla malga Cadì e un’alba che difficilmente potrà dimenticare ai laghetti di Pozzuolo.
Per la cronaca nel pomeriggio sotto lo striscione d’arrivo posto nel centro della suggestiva piazza di Vezza d’Oglio il primo a transitare è stato Mauro Giraudo in 31h27’10”. Sul podio con lui anche il l’altoatesino Alexander Rabensteiner e il valtellinese Mauro Manenti.
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