C’era chi in 80 giorni voleva fare il giro del mondo: tra pochi giorni un alpinista – il trentino Franco Nicolini – tenterà di salire e discendere tutte le 82 cime delle Alpi sopra i 4000 metri in 80 giorni. E’ al suo secondo tentativo: lo scorso anno dovette abbandonare dopo 25 cime a causa delle continue nevicate e delle valanghe.
Ho incontrato Nicolini ad Andalo per cercare di capire qualcosa di più: l’idea di questa impresa colpisce infatti per la capacità di trovare l’avventura – e il “mai raggiunto prima d’ora” – dietro l’angolo di casa, sulle “nostre” montagne, dove sembra non ci sia più nulla da scoprire o da fare…
Ascolta l’intervista:
Action
Decisamente un idea originale ed un impegno psicofisico notevole. Condivido la filosofia di usare le proprie forze fisiche anche per spostarsi, dà più continuità all’impresa. La bici per me poi è una gran passione come il trekking e lo capisco ed apprezzo. Sarei curioso come medico di sapere se monitorizza i parametri vitali nell’arco dei giorni dell’impresa, o almeno prelievi ematici. I giovani del CAI di Massa sulla Cordillera Blanca l’estate scorsa l’hanno fatto, grazie ad un ricercatore del CNR PISA con risultati interessanti,soprattutto per il sonno e le apnee in alta quota.Comunque…AD MAIORA!Tifo per te
anche io sono convinta come franco che lo straordinario è dietro l’angolo di casa e le nostre meravigliose alpi ci riservano tante sorprese beato chi ha la forza e la costanza di cimentarsi con questa impresa e con se stesso auguro a franco bel tempo per portare a termine il percorso
sonia club alpino valdarno superiore
ad maiora
Ciao,
non capisco perchè l’intervista a Franco sia finita sotto il capitolo “escursionismo” del blog. In questa avventura c’è solo alpinismo oppure esistono cime alpine sopra i 4000m raggiungibili senza ramponi, picche e la giusta dose di esperienza alpinistica?
Riccardo
Non ho mai apprezzato nessun tipo di competizione in montagna,ma questa mi par fatta con lo spirito giusto.Mi affascina sopratutto l’idea dello spostamento da una cima all’altra con la bici.Auguri,Franco,novello Herman Buhl! Luigi