Lunedì 13 ottobre.
Abbiamo molte provviste e la corrente elettrica. In mattinata ci viene dato anche il gas.
Per l’acqua dicono che ci vorranno mesi. Notizia attendibile? Chi può dirlo? La voce del paese è un venticello… si suol dir così.
Tra sta notte e domattina arriverà l’ultima bomba d’acqua, la più potente. La casa è pronta per resistere.
Le mie ferie sono finite. Vado al lavoro e la fanciulla anche, benché dovrà staccare qualche volta in sti giorni per le solite cure causate proprio dai traumi derivati dalla professione. Ci salutiamo.
Accendo la macchina e parto, oltrepassando i posti di blocco. Ho visto carabinieri, polizia generica e non, guardia di finanza, esercito, corce rossa militare e non, protezione civile…
Sembra davvero un disaster movie americano.
Riesco a far riparare la gomma e valuto la logistica per l’approvigionamento idrico. Faccio ancora la spesa per i generi che scarseggiano. Torno a casa riuscendo di nuovo a superare il posto di blocco correttamente. Non posso usare l’acqua e quindi non posso ripulire il fango e impastare il cemento, ma solo reperire informazioni.
Lavoro più velocemente che posso al pc e poi via verso Genova, assicurandomi che tutto il sistema di dighe sia riposto in maniera sicura.
A Genova giungo in anticipo e percorro i soliti vari km che mi separano dall’azienda di montagna con cui collaboro. Mi rifornisco di bombole gas e anche quella scorta è ricolmata. Attendiamo tutti l’attacco idrico; ci sono raffiche e tanto rumore, ma del giorno del giudizio neanche l’ombra. Sento ogni momento in cui può la fanciulla, tutto bene.
Prima passiamo dai genitori della ragazza che gentilmente ci offrono cena e doccia… poi torniamo infine a casa… da questo momento in poi il posto di blocco ci fermerà… Non posso andare a parcheggiare nel luogo più vicino possibile a casa, comunque già distante… e come pensano possa portare i materiali che mi servono? Tiriamo fuori le frontali e iniziamo il cammino… e mi chiedo, ma se non le avessimo avute? Come fa la gente normale che non gira con attrezzatura d’alpinismo? Dieci minuti a piedi al completo buio… ma secondo loro è una cosa sicura? Ma se era un ottantenne a chiedere il passo? Va già bene che non ci sono incidenti.
La mattina di martedì 14 ci vede di nuovo al lavoro. Prima di recarmici mi preoccupo di reperire altri generi utili e di curare le mie ferite.
Compro anche 4 taniche per alimenti per un totale di 90 litri. Intercetto la fonte che ho scovato il giorno prima e riempio i piccoli serbatoi portatili. Torno a casa e trovo un percorso alternativo che in equilibrio sui crateri mi permette di arrivare a cinque minuti di cammino da casa. Mi carico prima 30 kg, poi 60… e mi occupo di travasare nella vasca di emergenza, con il principio dei vasi comunicanti.
Ricordo la festa delle damigiane di vino in Valle d’Aosta da piccolo… tra le pompe con il nettare aspirato e le bottiglie dell’anno passato, aperte una dopo l’altra durante l’operazione, per testare il contenuto possibile o qualcosa del genere…
Già che ci sono inizio a smontare la diga e con i suoi pezzi riparo parte della strada proteggendo i tubi e spostando pezzi da 50 kg per dieci minuti di cammino, rattoppo la strada della colletta. Qualche furbone farà sparire i pezzi rendendo davvero difficoltoso il transito a chi non ha un fuoristrada.
Quando giungo a Genova mi occupo di reperire altri 90 kg d’acqua. Al ritorno li travaso di nuovo e mezzo serbatoio è pieno, evoluzione fondamentale dato che eravamo a secco sta mattina.
Da questo momento potremo lavarci quasi normalmente anche se continueremo a usare per lo sciacquone l’acqua di rifiuto raccolta nel lavandino con una conca, o quella della pasta che è stata utilizzata davero in tutti i modi possibili da quando è iniziato il travaglio.
Alluvione …e ci dobbiamo preoccupare dell’acqua che manca… fa quasi sorridere.
Cucino, lavo i piatti, finalmente, Eli studia, poi si mangia. Già il pranzo era stato magico… eppure la notte ha sempre il suo fascino.
Nanna tardissimo e per poche ore, come sempre; domani si lavora di nuovo, la casa va sistemata, ora. Inoltre ogni giorno dovrò trovare il tempo di travasare almeno 90 kg nella vasca e così sarà come avere l’acqua corrente. Poi dai, è tutto allenamento, come lamentarsi!
Mercoledì 15 iniziano quindi le grandi pulizie!
La strada è ancora da scena apocalittica.. ma noi ci teniamo alla casetta quindi…
…con disciplina separiamo acqua potabile…
…da quella che verso ogni giorno nella vasca, anche se per portarla da sentiero, 90 kg alla volta… non è una passeggiata
Ma si va avanti e anche sta sera, la pasta non ce la toglie alcuno!
Christian Roccati
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