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28 Dicembre 2014

Senza categoria

Alpinismo “bene” per l’umanità?

“… ci liberi dal vizio di quella droga che da troppi anni ci fa sognare e credere semidei o superuomini chiusi nel nostro solidale egoismo, unici abitanti di un pianeta, senza problemi sociali, fatto di lisce e sterili pareti, sulle quali possiamo misurare il nostro orgoglio virile, il nostro coraggio, per poi raggiungere un paradiso di vette pulite, perfette e scintillanti…”
Guido Rossa

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L’alpinismo “non esiste”. O almeno non esiste come consapevolezza morale comune. Esiste come fenomeno individuale, “sportivo” o “ideale” che sia. Non può dunque essere un “dono per l’umanità” inteso come bene comune. E perché poi dovrebbe esserlo? Etica, rispetto dell’ambiente, lealtà e correttezza verso gli altri dipendono esclusivamente dalla persona, dalle sue qualità morali. La storia dell’alpinismo è zeppa anche di brutture, di calunnie, di vigliaccherie e di scorrettezze. Trovo quindi ipocrita e inutile proporre che venga ascritto tra i beni immateriali dell’umanità, che sono ben altri.