E’ durata trentatré giorni la spedizione dell’alpinista lucchese Riccardo Bergamini, 35 anni, di Monte San Quirico, sulle vette dell’Himalaya. In Nepal, Bergamini ha scalato due montagne oltre i 6000 metri: il Lobuche Peak (6119) e il Bigphera Go Shar (6718).
L’alpinista era insieme a due amici valdostani. Questa era la sua quarta spedizione extraeuropea.
“Ci sono stati momenti critici – ha raccontato Bergamini – tentando di scalare l’Ama Dablam (6858) siamo dovuti rientrare al campo base, perché a 6.200 metri ci sono stati rubati gli indumenti, il materiale alpinistico e la tenda, posizionata per preparare la salita, rischiando di passare la notte all’aperto a temperature polari.
Quest’anno il clima è stato particolarmente rigido. Raggiungere l’obiettivo è stata una fatica tremenda ma l’arrivare in vetta fa dimenticare ogni sacrificio”.
“Ho affrontato le montagne – ha aggiunto – senza portatori e aiuti esterni, mi piace provare a salire solo con le mie forze, mettendomi alla prova in ogni scalata. E’ stata una gioia indimenticabile, un’avventura dura, ho dovuto stringere i denti in più occasioni”
“Altri obiettivi? Non mi pongo limiti – ha concluso lo stesso Bergamini – sono stato invitato a più spedizioni. Mi hanno chiesto se vorrei tentare d’attraversare con gli sci un’isola al Polo Nord, di andare a scalare un colosso di 8000 metri. Adesso mi riposo poi ci penserò un po’, anche se ho già in mente cosa fare e penso che ritornerò in Himalaya, ma questa volta dal Pakistan. Sono fiero da aver portato con me il Patrocino della provincia e comune di Lucca a spero di poter ancora salire le montagne più alte del mondo con la mia città nel cuore”.
Fonte: www.toscananews24.it
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