Ciao a tutti,
è da tanto tempo che non aggiorno il blog, non volevo annoiarvi scrivendo di normali allenamenti che molte persone sportive fanno quotidianamente (ed è quello che io ho fatto in questo periodo).
Ho seguito il ritmo della natura cioè sci da fondo e ciaspole l’inverno, bici e alpinismo in primavera fino a tardo autunno. Lo scorso gennaio saremmo dovuti partire per una nuova avventura alpinistica in Argentina, purtroppo, in procinto di partire, abbiamo dovuto rinunciare a causa di un lutto famigliare.
Da qualche mese si va in montagna e nelle ultime settimane ho fatto alcune uscite impegnative nel Gruppo dell’Adamello ed esattamente alla Cima Corno di Cavento a 3.402 metri dove ho potuto ammirare delle bellissime cime e visitare la “famosa” galleria che serviva come rifugio e riparo durante il primo conflitto mondiale, aperta da un paio d’anni dal gruppo storico della SAT di Trento.
All’interno di essa si possono vedere i vari locali adibiti a dormitorio dei militari e lo stanzino del comandante dell’avamposto, locali contenenti ancora strumenti dell’epoca nonché quello che è rimasto delle brande.
Si può immaginare che vitaccia hanno dovuto sopportare a 3.400 mt. nel freddo e in questi posti angusti dove si alternavano soldati austro-ungarici e italiani dopo aver conquistato la vetta con aspre battaglie.
Dal punto di vista alpinistico siamo saliti dalla via del Matarot situata alla fine della Val di Genova fino al rifugio ai Caduti dell’Adamello, salita molto impegnativa con passaggi attrezzati e ghiacciaio con abbondante neve molle, dove abbiamo pernottato.
Il giorno successivo abbiamo puntato alla Cima Cavento passando attraverso omonimo passo raggiungendola per poi scendere dalla via del Lares un sentiero molto scosceso e interminabile, difatti in una giornata abbiamo percorso più di 21 km con un dislivello in discesa oltre i 2.500 mt.
Dopo diversi allenamenti fatti sui percorsi classici della Val di Rabbi, Val di Pejo, Val di Non e Val di Sole arrivando ai vari rifugi compreso il bellissimo Mantova al Vioz, sabato 3 e domenica 4 agosto u.s. ho puntato nuovamente al Monte Rosa, raggiungendo la Capanna Margherita mt. 4.554, in vetta il tempo era pessimo, tormenta di neve e nebbia che ci ha costretti a ridiscendere velocemente abbandonando il nostro progetto di salire la cima Zumstein e Torre Vincent.
Nella discesa, dopo che il tempo era migliorato un pochino, abbiamo puntato alla cima Balmenhorn o Cristo delle Vette a mt. 4.167.
Avevo già raggiunto la Punta Gnifetti vent’anni orsono è stata una forte emozione poterci risalire in compagnia di tanti amici della SAT e in particolare Andrea, Max e Francesco con i quali ho già condiviso diverse uscite e spedizioni alpinistiche.
La stagione prosegue con tanti altri progetti e speriamo di poter organizzare a breve una nuova spedizione extraeuropea.
Saluto tutti cordialmente e arrivederci al prossimo aggiornamento.
Gianfranco Corradini
Tags: Alpinismo e Spedizioni, Capanna Margherita, Cima Balmenhorn, Cima Corno di Cavento, Cristo delle Vette, Gruppo dell'Adamello, Monte Rosa, Punta Gnifetti, Rifugio ai Caduti dell'Adamello, SAT del Trentino, via del Lares, via del Matarot