Un tavolo, le stelle, un cielo, elementi semplicissimi, una sera come altre, così si potrebbe dire. Il mondo sarebbe il mondo se non lo fosse già, un asintoto da nulla, filosofia spicciola, come i libri impilati degli scrittorucoli all’autogrill, validi per far scorrere il tempo o dimenticare ch’esso passa.
Transita la vita, accanto, non te ne accorgi ed essa finisce, come i bar in un manometro trascurato. Boccata dopo boccata, l’aria ha termine e l’immersione è conclusa, solo che in questa esistenza la bombola è una sola, una cartuccia e via senza ricarica.
Un tavolo, le stelle, un cielo, elementi semplicissimi: questa sera non è come le altre. Un’amica ha creato amici. Il filo conduttore della subacquea ha deciso che un pugno di persone fossero inchiostro invisibile nella notte, una pagina eterea materializzata. Siamo tutti qui, io scrivo, altri parlano, vivono, sognano, e il tempo diventa ricordo. Questa sera è ciò di cui discorreremo fra anni, solo che accade ora, qui, proprio adesso.
La subacquea è la maestra, indefinibile, unica, senza possibilità di rivincita. Davvero pensiamo di esser noi a sceglierla? È una mamma, l’avatar di Gea. Per Mario è tutto, per Barby libertà, per Ale evasione. Chiedo a Dany: non sa è ammutolisce… poi rilancia “il silenzio”… Sere ribatte, “decompressione… decompressione dal mondo”.
Di quale colore è tinta? Mario è certo: “Arcobaleno, blu dell’acqua, giallo del sole, rosso delle mute”… Barbara si accoda, “ha ragione” …”Blu” per Alessandra.
Il profumo della subacquea è acre per la guida; iodio per la veterana: “ci sono cose che hanno profumi che ricordano qualcosa” e per Barby è sempre “il mare lo iodio”. Neoprene e sale per Ale.
Alessandro Gogna disse che se ci fosse un alpinista esisterebbe un tipo di alpinismo, se però chiedessimo a mille scalatori, scopriremmo mille tipologie di alpinismo. E se chiedessimo a Marcante? Quanti subacquei esistono? Quanti sono scivolati tra i flutti e le correnti? Quante serate come queste si sono districate e materializzate?
Che cos’è la subacquea? Che cos’è per noi? In mancanza di una vera definizione lascio che le domande e le sensazioni scorrano sulla pelle come l’acqua di questi giorni, di questi istanti.
Questa sera siamo tutti qui… il mondo s’è fatto più colorato, la mia esistenza s’è arricchita. Devo ringraziare l’acqua e i miei amici. In questa semplice serata, una come tante, la mia, la nostra vita, è più ricca… Ho un motivo in più per ricordare, ho un motivo in più per giustificare il fatto che morirò per sempre e mai più tornerò a respirare. Io sono stato qui questa sera… e qualsiasi cosa accada, nessuno potrà mai più togliermi questo momento.
Christian Roccati
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